Costringeva la figlia all’epoca 16enne a mangiare solo verdure, principalmente insalata e carote. L’adolescente, affamata, così chiedeva di nascosto cibo ai parenti. Ed era stata la denuncia di una zia medico a far emergere un inquietante caso di maltrattamenti portato avanti da una madre. Il Tribunale di Como ha condannato a un anno e quattro mesi di la donna, 53 anni, accusata di maltrattamenti in famiglia nei confronti della figlia che all’epoca dei fatti contestati, (era il 2019) aveva appunto 16 anni.

La donna – che era stata addirittura allontanata dalla vittima con una misura cautelare – era accusata di avere mantenuto la ragazza ad un regime alimentare ferreo perché ritenuta “grassa” e “brutta”, un regime tale da non farle mai superare i 47 chili di peso. La donna era rientrata in famiglia dopo alcuni mesi. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna superiore, a due anni. Oltre alla testimonianza di alcuni parenti e amici agli c’erano anche alcune registrazioni quando la ragazzina era costretta a salire sulla bilancia: “Non ti fai schifo?”, “Ma ti specchi?”. La vicenda era venuta alla luca nell’ottobre del 2018. La ragazza aveva confermato tutte le sofferenze subite durante l’incidente probatorio.

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