Moda e Stile

La donna “aliena” di Schiaparelli dà il via alla settimana dell’Alta Moda di Parigi. Chiara Ferragni grande assente

L'ultima sfilata di Schiaparelli a Parigi è stata un vero e proprio viaggio intergalattico, con abiti 3D dai volumi esagerati e impossibili, decorati con pizzi, frange, microchip e bulloni. Uno spettacolo unico e surreale che mescola eredità storica e visione futuristica, dando vita a creazioni uniche che esplorano il concetto di "Schiaparalien"

di Ilaria Mauri

C’è tutta la fascinazione per i misteri dello Spazio, le suggestioni legate agli Ufo e tutte quelle teorie americanissime sull’area 51 e gli alieni nell’ultima sfilata di Schiaparelli. Che non a caso si chiama “Schiaparalien” e si è aperta sulle note dell’iconica sigla cinematografica di Universal Picture, quasi fosse un vero film di avventure intergalattiche. Un'”Odissea nello Spazio-Moda”. Così Daniel Rosberry ha dato il via alle sfilate di Haute Couture Primavera/Estate 2024, in scena dal 22 al 25 gennaio a Parigi, regalando al pubblico uno show “spaziale” e catapultando il mondo della moda in una dimensione cosmica, con la passerella animata da creature surreali che indossavano abiti 3D dai volumi esagerati e straordinari.

Prendendo spunto dall’heritage di Elsa Schiaparelli e dalle sue connessioni con lo Spazio, Rosberry ha come sempre mischiato il suo mondo con quello della fondatrice della maison di cui ormai da cinque anni è al comando e ha guardato a Giovanni Schiaparelli, zio di Elsa e direttore dell’Osservatorio di Brera a Milano, per trovare l’ispirazione. Egli fu colui che coniò il termine “marziano” dopo aver scoperto un’area su Marte paragonabile al Grand Canyon, alimentando l’immaginazione sulle creature extraterrestri che ancora oggi tanto ci affascinano. E che tanto accendono il dibattito negli Usa, sopratutto alla luce delle ultime rivelazioni della Nasa a riguardo.

Ecco allora che il tema dello spazio, delle galassie e degli esseri alieni diventa la chiave di questa collezione “Schiaparalien”. Lo stilista crea un ponte tra l’eredità di Elsa e la continua curiosità verso l’ignoto extraterrestre: in un mondo in cui l’umanità si sente sempre più sola nell’Universo, la moda esplora nuovi approcci, e se la scienza non ha ancora risposte, Schiaparelli almeno prova a immaginarle. Tutto questo si traduce in donne che oscillano tra l’umano e l’alieno, rendendo omaggio allo spirito provocatorio e all’individualità totale di Schiaparelli. Come la modella che sfila tenendo in braccio una bambola cyborg: “È una libertà in più che ci si concede quando un vestito non deve essere descrittivo e funzionale, ma deve raccogliere fantasie e sogni”, spiega Rosberry ai giornalisti al termine della sfilata. “Questa collezione è un omaggio a quell’ossessione, uno studio sulle contraddizioni: l’eredità e l’avanguardia, la pura bellezza e la provocazione, la terra e il cielo”.

La haute couture di Schiaparelli, con la sua possibilità di creare “pezzi unici che non ammettono repliche”, offre uno spazio per escursioni libere e visioni audaci. Non è facile da comprendere quest’alta moda, ma Daniel Roseberry si conferma ancora una volta perfettamente integrato nella storia della casa di moda, riuscendo a traghettare l’avanguardismo di Elsa nel presente, rendendo gli abiti e gli accessori irresistibilmente cool e desiderabili. Il tutto portando con sé il Dna delle sue origini texane. Sono capi che sembrano abitare la Terra ma si concedono la libertà dell’asimmetria e della non aderenza alla forma umano-anatomica. Tra pizzi, frange, microchip e bulloni, la collezione offre un mix di elementi iconici e dettagli ispirati alla sua storia personale, come la “petite robe noir” sagomata e vinilica omaggio al passato latex di Elsa Schiaparelli, i pantaloni sartoriali tex-mex, i dettagli delle fibbie e le code di cavallo che spuntano dalle giacche. “Il risultato sono figure e profili al tempo stesso familiari e non: in parte umani, in parte qualcos’altro. Quindi, totalmente Schiaparelli”, sottolinea Daniel Roseberry ai giornalisti.

Ecco allora che in un momento storico in cui la moda si trova ad affrontare le sfide della contemporaneità, divisa tra creatività ed esigenze di marketing, Schiaparelli riesce a coniugare passato e presente, storia e innovazione, in una sfilata che si colloca all’incrocio tra design, fantasia e il mistero. Quando partono le note della colonna sonora di Top Gun il connubio è perfetto: Daniel racconta di averla messa come dedica a sua madre, grande fan del film, ma in realtà se si pensa alle tante testimonianze di piloti che hanno detto di aver visto Ufo durante i loro voli il cerchio come per magia si chiude.

La sfilata si è chiusa con una standing ovation e con star del calibro di Jennifer Lopez, Zendaya e Carla Bruni ad applaudirlo in prima fila e poi nel backstage. Grande assente invece Chiara Ferragni, habitué dei suoi défilé nonché membro del board del gruppo Tod’s a cui fa capo Schiaparelli: l’imprenditrice digitale, reduce dagli scandali per le operazioni di beneficenza con i pandori Balocco, la bambola Trudi e le uova di Pasqua di Giochi Preziosi ha preferito rimanere a casa, a Milano, con la famiglia. A farne le veci c’era sua sorella Valentina, o quasi: con un tattico cambio di look ai capelli, era irriconoscibile ed è passata così inosservata agli occhi della stampa italiana.

La donna “aliena” di Schiaparelli dà il via alla settimana dell’Alta Moda di Parigi. Chiara Ferragni grande assente
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