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Chiara Ferragni, non solo pandoro Balocco: indagata anche per le uova di Pasqua e la bambola Trudi

di F. Q.

I guai giudiziari per Chiara Ferragni si moltiplicano. L’influencer, travolta dal caso del pandoro Balocco per cui aveva chiesto scusa devolvendo un milione all’ospedale Regina Margherita di Torino, è iscritta nel registro degli indagati di Milano, con l’ipotesi di truffa aggravata, non solo per la vicenda del pandoro Pink Chiristmas della Balocco, ma anche per quelle delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi (caso fatto emergere dal FattoQuotidiano con un articolo di Selvaggia Lucarelli, ndr) e per la bambola Trudi.

È quanto emerge dall’atto con cui la Procura milanese giovedì scorso ha sollevato davanti al procuratore generale della Cassazione, che dovrà decidere a breve, il conflitto tra uffici del pm sulla competenza ad indagare per il caso del dolce natalizio della casa dolciaria in provincia di Cuneo. Anche nella città piemontese è stato aperto un fascicolo di indagine. La influencer risponde quindi di tre episodi coni legali rappresentanti delle società produttrici.

La Procura di Cuneo, infatti, aveva inoltrato una richiesta in via ufficiale di trasmissione degli atti al procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, ritenendosi competente e così attivando l’articolo 54 bis del codice di procedura penale che regola i “contrasti positivi tra uffici del pubblico ministero”. Dall’altro, però, anche la Procura milanese ritiene di essere territorialmente competente ad indagare.

Tra i parametri per stabilire a chi spetta indagare ci sono il luogo dove si sono realizzati il presunto ingiusto profitto e il danno che, in questo caso, è polverizzato in tutta Italia, e come paletto residuale anche quale delle due Procure ha iscritto per prima gli indagati, ossia Chiara Ferragni e Alessandra Balocco. In provincia di Cuneo ha sede la Balocco, mentre a Milano le società dell’influencer. La questione della competenza, sulla quale dovrà esprimersi il pg della Cassazione, non blocca, comunque, le indagini che procederanno a Milano tra l’altro, parallelamente all’attività ispettiva dell’Antitrust, anche sull’affaire delle uova di Pasqua prodotte dall’azienda pugliese Dolci Preziosi e sul caso della bambola Trudi. Da quanto si è saputo, dunque, a Milano vanno avanti gli accertamenti soprattutto in relazione al luogo in cui sono stati incassati i profitti, ossia alla ‘catena’ degli incassi e ai conti. Semmai, poi, saranno trasmessi gli atti nel caso venga stabilita la competenza di Cuneo. Tra l’altro, la decisione del pg della Suprema Corte non sarà definitiva, anche perché, nel corso del procedimento, le difese potranno rivolgersi direttamente ai giudici della Cassazione per la questione di competenza territoriale.

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