Moda e Stile

“Indosso la stessa cosa ogni giorno, ho 20 magliette uguali e 5 pantaloni identici”: ecco perché scegliere come vestirsi può essere fonte di (grande) stress

Ana Morales su Vogue, racconta di aver scelto di creare “una sorta di uniforme con abiti abbastanza simili nei colori, nei tessuti e nei modelli per aiutarmi ad alleggerire quello che per me era diventato un peso mentale". La professoressa Donata Francescato a FQMagazine suggerisce: "Per non sprecare troppe energie mentali a decidere come ci si veste, occorre prima esaminare non tanto quel che abbiamo nel guardaroba, ma nel nostro patrimonio emotivo attuale"

di Ennio Battista

Forse per qualcuna è davvero un lusso, quello di permettersi di vivere lo stress della scelta quotidiana dell’outfit. Eppure, il fenomeno non è così raro. A tal punto che personaggi vip e della moda propongono anche sui social nuove strategie di scelta per allentare la tensione. Tra queste, come scrive Ana Morales su Vogue, c’è il creare “una sorta di uniforme con abiti abbastanza simili nei colori, nei tessuti e nei modelli per aiutarmi ad alleggerire quello che per me era diventato un peso mentale: il costante processo decisionale giornaliero può assorbire impercettibilmente molta energia, e nel mio caso cercare di convincermi che potevo sperimentare con i vestiti (e allo stesso tempo sentirmi a mio agio) stava in un certo modo minando il mio benessere mentale. Ecco perché da tempo mi sono data all’acquisto di capi base: sono una di quelle persone che acquista lo stesso capo in più colori e indossa pochi outfit per semplificare ulteriormente le cose. Con questi basic so che mi sentirò bene senza avere mal di testa ogni mattina quando devo scegliere cosa mettermi”. Morales punta ormai, come ulteriore alternativa, alla preparazione in anticipo dei vestiti da indossare nella settimana sistemandoli in una parte del guardaroba. “Oppure, se cerchiamo riferimenti alle celebrità”, continua Morales, sottoscrivo la scelta della stilista Anine Bing: ‘Sono una di quelle persone pazze che ama indossare la stessa cosa ogni giorno. Posso avere 20 magliette bianche e 5 jeans identici. Ma l’uniforme è il mio modo di vestire. La abbino a borse diverse o innovo con il blazer’”.

Il parere dell’esperta

Insomma, non bastano i soliti problemi della routine quotidiana, esiste anche lo stress per la scelta dei capi di abbigliamento. O è un lusso che si possono permettere solo le persone più economicamente agiate? “Di fatto, in questo periodo storico pieno di eventi minacciosi come guerre, cambiamenti climatici, che fanno riaffiorare fragilità, paure, insicurezze sentiamo minare il nostro bisogno di poter controllare almeno in parte cosa accade nella nostra vita”, ci risponde la professoressa Donata Francescato, psicologa di comunità e saggista.

Professoressa Francescato, parliamo quindi di stress spia di qualcosa di più profondo. Come coniugare allora il piacere legittimo, per chi può, di cambiare periodicamente outfit con la sensazione di pesantezza di dovere ogni volta spendere energie mentali su cosa mettersi addosso?
“Per non sprecare troppe energie mentali a decidere come ci si veste, occorre prima esaminare non tanto quel che abbiamo nel guardaroba, ma nel nostro patrimonio emotivo attuale. Prevalgono emozioni positive come gioia, entusiasmo, soddisfazione, allegria, sensazione di benessere? Oppure emozioni negative come gelosia, ira, rabbia, tristezza, ansia, sensazione di malessere?”.

E una volta che capiamo quali emozioni prevalgono?
“Ci aiuterà a comprendere quando siamo in grado di cambiare oufit senza farci stressare o quando metterci addosso qualcosa che serve a proteggerci da emozioni negative troppo spiacevoli”.

Rimuginare troppo su di sé

Restando sulla cura del proprio aspetto, quali altri fattori minano la tranquillità mentale?
“Altri elementi negativi della quotidianità è il rimuginare troppo sul proprio aspetto fisico: è tra i più deleteri. Di solito questa abitudine deriva dai nostri patrimoni emotivi familiari ereditati nella nostra infanzia e adolescenza. Commenti negativi di genitori, fratelli, compagni che io insieme ad altri autori nel libro Star bene insieme chiamiamo ‘frasi killer’, perché uccidono la nostra autostima. Noi proponiamo esercitazioni efficaci per diminuire il loro potere di farci star male quando già siamo immersi in un’emozione negativa”.

Consigli per una mente più leggera

Qualche “regola d’oro” da mettere in pratica per alleggerire quotidianamente la mente?
“Bisogna sforzarci di ricordare l’ultima volta che abbiamo provato una forte emozione positiva. Che cosa l’ha suscitata? Come l’abbiamo espressa? L’abbiamo condivisa con qualcuno? Per fortuna abbiano fatto grandi passi negli studi sulle emozioni e sul ruolo importante che giocano nelle nostre vite private e pubbliche. Sono state elaborate varie tecniche (che presentiamo nella nuova edizione del libro Star Bene a scuola) che non si rivolgono solo a insegnanti, genitori e allievi, ma a tutti coloro che vogliono migliorare le loro capacità relazionali. Infatti, le nostre ansie individuali diminuiscono se miglioriamo i contesti collettivi in cui si cerca si risolvere problemi sociali e creare opportunità di star bene con gli altri anche attraverso l’esame dei nostri patrimoni mediatici e il nostro uso dei social.

Altri possibili consigli:
– evitiamo di ammirare troppo spesso le foto di donne famose favolosamente vestite, ma anche di contemplare le amiche che nei social sfoggiano un nuovo capo di vestiario. Questo risveglia l’invidia e ci porta a svalutarci;
– invece, per sentirci meglio scegliamo uno o due capi di vestiario che portiamo da tempo e congratuliamoci per aver fatto qualcosa di positivo per salvare il nostro delicato pianeta”.

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