“Se dopo più di 50 anni il Ponte sullo Stretto si avvia a diventare realtà dobbiamo ringraziare, in particolare, il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, sempre attento alle esigenze del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare. Con questo cofinanziamento inviamo un segnale chiaro a tutta l’Italia, per dire che il Ponte è una priorità nazionale”.

Con queste parole il presidente Regione Sicilia, Schifani, esprimendo gratitudine al vicepremier Salvini, ha detto che la Sicilia cofinanzierà il Ponte con un miliardo e duecento milioni di euro. Mi chiedo se in questo momento di congiuntura economica, con un’inflazione galoppante e coi venti di guerra che attanagliano il mondo, il Ponte di Messina sia la priorità. A me sembra che sia il “Ponte dei capricci” di Salvini, che deve piantare una bandierina. Una sorta di totem da esibire.

Comunque a Salvini va riconosciuto un comportamento davvero “Apostolico”, specie sulla giustizia catanese. Ma torniamo al Ponte di Messina. E’ vero sarà un’opera faraonica, che stupirà l’intero pianeta e che di certo migliorerà la mobilitazione da e per la Sicilia. Ordunque, sembra che il sogno Ponte sullo Stretto stia ormai diventando realtà. Dobbiamo solo sperare che l’impatto ambientale e problemi sismici non ne stoppino l’iter.

E ora vorrei trattare qualcosa di più terreno, quisquilie rispetto al ponte. La munnizza di Palermo, con annessa illegalità diffusa. E mi prendo la licenza di rivolgermi persino al presidente Schifani, oltre che al sindaco di Palermo Lagalla e al vice premier Salvini, che tanto ama la Sicilia. Mi rivolgo a loro affinché esaminino la possibilità di eliminare definitivamente l’immondizia da Palermo. E’ sconcertante, obbrobrioso e finanche umiliante per una capitale come Palermo, vederla ridotta a cotanto immondezzaio. Sono stato recentemente a Palermo, mia città natia, e sono rimasto inorridito dal degrado in cui versa.

Ogni anno che ci torno la trovo più degradata di prima. Cumuli e cumuli di immondizia, non solo nelle periferie, ma persino nel “salotto buono”. Ho notato l’assoluto disprezzo delle più elementari regole di viabilità. Conducenti che passano col rosso o guidano col telefonino in mano o peggio ancora centauri che non indossano il casco. Per non parlare della sosta selvaggia, persino in triplice fila e guai a suonare per esercitare il diritto di transitare. Apriti, cielo: sguardi minacciosi, come a dire: ‘n ci passi?

Ben venga il Ponte di Messina, presidente Schifani, sindaco Lagalla e ministro Salvini, ma dovreste rendervi conto dei bisogni dei cittadini onesti che amano e rispettano Palermo. Le persone oneste e rispettose delle elementari regole di convivenza civile ne soffrono. Sull’aereo di ritorno a casa, ho ascoltato in silenzio apprezzamenti sulla bellezza del patrimonio architettonico di Palermo. Tutti si mostravano entusiasti e affermavano di ritornarci. Ma dopo gli elogi ecco che la munnizza prendeva il sopravvento: e i giudizi erano davvero amari e inappellabili.

Presidente Schifani e sindaco Lagalla, vi propongo un tour per le vie di Palermo, da fare però a bordo di anonime utilitarie e non già con le vostre auto blu. Dovreste percorrere le periferie e segnatamente quelle strade che immettono nella città. Di certo rimarrete schifati di come le vie sono piene di immondizia. Altro che stare nelle lussuose vie dei vostri palazzi di potere. Sostate per alcuni minuti nei paraggi di un semaforo, o in una strada altamente frequentata, quale via Messina Marine: rimarrete basiti. E, quindi, nell’immediato e ancor prima che venga posata la prima pietra del Ponte di Messina, penso sia indispensabile e necessario provvedere a far risplendere Palermo.

Alcuni anni fa, dopo che due mie nipotine avevano visitato la casa palermitana dove sono nato, mi han detto: “Nonno davanti casa tua c’era un mare di immondizia. Perché non la tolgono?” Rispondete voi, presidente Schifani e sindaco Lagalla a due piccole bambine che vivono in una città dove nemmeno con la lente di ingrandimento si trova un pezzo di carta per terra. Mi duole dirlo, ma la mia Palermo della crescita giovanile era pulitissima. Uno scatto d’orgoglio per ridare splendore alla Conca d’Oro, no?

Presidente Schifani e sindaco Lagalla, se amate Palermo, datevi da fare. Se coloro che sono deputati a pulire Palermo non sono in grado di farlo, sostituiteli. Parimenti, fate punire severamente i nuovi barbari che sporcano la città.

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