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Giovanna Mezzogiorno: “Offesa, denigrata, vittima di leggende su una malattia a causa del mio peso”

L'attrice e regista presenta alla Festa del Cinema di Roma Unfitting, un corto sul bodyshaming: "È una questione di cui si chiacchiera tanto ma non viene mai realmente raccontato quanto possa essere grave per una persona"

di F. Q.

Si chiama Unfitting il corto diretto da Giovanna Mezzogiorno ed èun corto che parla di bodyshaming: “È una questione di cui si chiacchiera tanto ma non viene mai realmente raccontato quanto possa essere grave per una persona. Non pretendo di cambiare le cose con il corto, anche perché questi atteggiamenti appartengono a una cultura millenaria”, ha spiegato l’attrice e regista. Il corto sarà presentato alla Festa del cinema di Roma e ha come interpreti anche Ambra Angiolini, Marco Bonini, Massimiliano Caiazzo e l’agente Moira Mazzantini, nei panni di se stessa. “Ho preso 20 chili durante la gravidanza dei miei due gemelli. Poi, è pure un alibi: sono stata grassa 10 anni anche per pigrizia, perché ho fatto più vita casalinga che lavorativa, era più facile andare a svuotare il frigo. Bisogna essere onesti”, le parole di Mezzogiorno. Che però precisa: “Che questo diventi un’arma degli altri per offendere, denigrare, ricamare leggende su una mia malattia… sono cose gravi da dire, possono rovinare la vita di una persona”. Parole importanti, parole che dovrebbero essere tenute sempre in considerazione anche quando la regista aggiunge che le offese sul corpo “possono essere devastanti in fase adolescenziale, tanto da indurre a gesti gravi. A me è successo in un’altra età e posso dire che fa male comunque, fa male sempre”.

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