Tredici sbarchi nell’arco di neanche un’ora, uno dopo l’altro. È caos al molo Favarolo di Lampedusa: non è ancora chiaro quante centinaia siano i migranti approdati, le forze dell’ordine li stanno ancora contando. Molti sono stati trasbordati dai barchini alle motovedette della guardia di finanza. Una “carretta”, stracolma di profughi, è stata trainata e almeno un’altra è riuscita ad arrivare da sola. Le barche, approfittando delle buone condizioni del mare, avrebbero viaggiato procedendo parallelamente a gruppi di 4 o 5. Le motovedette stanno continuando a monitorare le acque antistanti all’isola e al largo.

Non c’è stato alcuno stop agli arrivi di barchini o di migranti soccorsi dalle motovedette. Prima del boom serale, altri dieci approdi per un totale di 402 migranti. Stando a quanto riferito da chi arriva al molo Favarolo non c’è soltanto il fronte tunisino aperto, ma anche quello libico. Nelle ultime ore sono sempre di più coloro, giovanissimi per la maggior parte, che riferiscono di essere salpati da Zuwara. La spola dei pullman della Croce rossa continua dal verso l’hotspot dove, già all’ora di pranzo, c’erano 1.136 persone.

Nel pomeriggio la polizia ha scortato 180 migranti all’aeroporto da dove, su volo Oim, sono partiti per Bergamo. In mattinata, su disposizione della prefettura di Agrigento, 450 sono stati, invece, imbarcati sul traghetto di linea Galaxy che è arrivato a Porto Empedocle in serata. I trasferimenti sono ripresi a pieno ritmo. Il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello, ha ricevuto la telefonata del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che gli ha manifestato la vicinanza del governo. Piantedosi lo ha rassicurato in merito alla conclusione dei lavori per la creazione, nell’area finale del porto, dell’hotspot. Un centro che sarà raggiungibile, lungo vie interne, dai migranti trasferiti da Lampedusa, che non verranno visti dalla popolazione.

Sul fronte di Lampedusa, per mercoledì pomeriggio è stata convocata una nuova assemblea cittadina. Verrà ribadito “il no alla realizzazione della tendopoli a Capo Ponente e il no a qualsiasi struttura legata alla gestione dei migranti o ad attività militari”. “Se a Lampedusa avessimo messo mani e pensieri 25-30 anni fa, forse non saremmo arrivati a questo”, dice il cantautore romano Claudio Baglioni che, dal 2003 al 2012 con il festival O’ Scià, si è impegnato in prima persona per sensibilizzare sul problema dei migranti. E mercoledì arriverà a Lampedusa il leader del M5s, Giuseppe Conte.

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