Italia di nuovo sulla graticola in sede europea per la mancata ratifica della riforma del Mes, il meccanismo europeo si stabilità. L’Italia è l’unico paese dell’area euro a non avere ancora dato il suo benestare. “Si noti che questa ratifica è importante non solo per l’Italia che beneficerà del backstop del Mes, ma che questa rete di sicurezza deve essere istituita per l’intera area dell’euro. Penso in primo luogo che le autorità italiane continueranno a fare il massimo per raggiungere questo obiettivo”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Pascal Donohoe da Santiago di Compostela, dove si svolge un consiglio informale dell’Ecofin. Rispetto all’iter di ratifica del Mes all’Eurogruppo “quello che Giorgetti ha fatto è descrivere le sfide della situazione politica in Italia, riconosciamo i suoi sforzi e li apprezziamo. Non abbiamo un’aspettativa realistica che qualcuno sia in grado di garantire il risultato“, ma “siamo certi dei suoi sforzi” ha aggiunto Donohoe. Il Meccanismo europeo di stabilità con anche il paracadute o ‘backstop’ per il fondo di risoluzione bancaria è già pronto per entrare in vigore. “Ovviamente non abbiamo aspettato che i Paesi ratificassero o iniziassero a ratificare il Trattato modificato per preparare il lavoro”, ha detto il direttore del Mes Pierre Gramegna. “Abbiamo già fatto delle prove con il Fondo di risoluzione unico e ora stiamo perfezionando la cosa”. “Possiamo dire che dal punto di vista operativo ci siamo. E’ pronto. Abbiamo solo alcuni punti legali che sono, direi, molto formali, da risolvere una volta che tutti avranno ratificato, ma non possiamo farlo prima della piena ratifica. Quindi è questione, forse, di giorni o settimane”, ha aggiunto.

La questione si intreccia con la riforma del Patto di Stabilità con Roma che spera di poter far leva sul via libera al Mes per accrescere la sua forza negoziale e ottenere alcune concessioni sull’esclusione del conteggio degli investimenti ai fini del debito. “Sostenere la crescita sostenibile e la stabilità in Europa richiede un quadro di regole fiscali stabile, credibile e prevedibile. Ecco perché è essenziale raggiungere un buon accordo entro la fine dell’anno sulla riforma della nostra governance economica, in linea con la dichiarazione dell’Eurogruppo dello scorso luglio”, ha detto il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha sottolineato l’importanza che la riforma del Patto di stabilità e crescita dell’Ue abbia incentivi “per riforme strutturali”. “Abbiamo bisogno di una crescita più forte, il che significa che le regole non dovrebbero impedire agli Stati membri di investire nell’innovazione, nelle nuove tecnologie e nella lotta contro il cambiamento climatico. Questo è l’equilibrio che dobbiamo trovare, e in quell’equilibrio penso che ci debba essere un incentivo per attuare riforme strutturali in Europa”.

“Tutti parlano della necessità di ripristinare le riserve fiscali e tutti parlano della necessità di consentire gli investimenti. Questo è il terreno del confronto, ma ovviamente ora deve essere implementato tecnicamente. Per il governo federale è importante che, oltre ad un accesso realistico, si tenga conto anche del fatto che porti in modo affidabile ad abbassare i deficit e a ridurre i livelli di debito”, puntualizza però il ministro dell’Economia tedesco Christian Lindner.

“Sarà una stagione dura e difficile. Penso che nei prossimi mesi dovremo cercare di trovare alleati su molte questioni, tra cui la riforma del Patto di stabilità e crescita. Se ne parlerà, come ho detto, saranno mesi intensi. Penso che sia molto importante per me e per i Paesi Bassi raggiungere una conclusione soddisfacente sulla riforma delle regole fiscali. Penso che tocchi la credibilità e la stabilità dell’Unione europea. Quindi non è un tema del se dobbiamo concludere un accordo”. Lo ha detto la ministra delle Finanze olandese Sigrid Kaag.

L’Eurogruppo (il consesso dei ministri economici dell’area euro) intanto ha dato via libera alla candidatura di Piero Cipollone a diventare il nuovo membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea. Lo annuncia in una nota. Si prevede che il Consiglio adotti formalmente la sua raccomandazione al Consiglio europeo, composto dai capi di Stato e di governo, entro la fine del mese. Il Consiglio europeo consulterà quindi il Parlamento europeo e il Consiglio direttivo della Bce prima di adottare la sua decisione finale. Succederà a Fabio Panetta, che si dimetterà dall’incarico a partire dal 1° novembre 2023 e resterà in carica per un mandato non rinnovabile di 8 anni.

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