Continuano le proteste degli studenti romani cominciate in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico. Dopo il volantinaggio del primo giorno di scuola (13 settembre), gli attivisti di Osa, Opposizione Studentesca d’Alternativa, hanno organizzato dei presidi all’esterno di tre istituti della capitale: la succursale del liceo classico sperimentale Bertrand Russell, il liceo classico Pilo Albertelli e il liceo scientifico Cavour. Prima dell’inizio delle lezioni hanno ribadito cosa secondo loro non funziona, prima tra tutte l’edilizia scolastica. “In questa scuola manca la palestra, non c’è un bar e i bagni sono pochi per il numero degli studenti – dice Gianmarco dell’Omo, attivista di Osa – non è la prima volta che si organizzano presidi qui, due anni fa, ad esempio, esplosero le tubature della fognaria e la struttura rimase inutilizzabile per più di un mese”.
Gli attivisti però, oltre a puntare il dito sulla situazione in cui versano gli stabili, mettono in discussione l’intero modello scolastico, dall’alternanza scuola-lavoro alla carenza degli insegnanti, fino al taglio degli investimenti che colpisce l’istruzione da diversi anni. Per questo lanciano la campagna “Per una nuova scuola pubblica: soldi alla scuola e non alla guerra.”
“Una data in cui si mobiliteranno molte scuole di Roma sarà quella del 4 novembre – continua Gianmarco – contro la giornata delle Forze Armate, chiamata così dal nuovo governo che, così facendo, ci dimostra l’intenzione di continuare a percorrere la strada del militarismo piuttosto che investire nella scuola”.
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