“Questa firma è il mio inizio, voglio la legge sull’omicidio sul lavoro. La sicurezza è importante e tutti devono poter tornare a casa”. Sono le parole di Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, la 22enne morta in un’azienda tessile a Montemurlo, in provincia di Prato, il 3 maggio 2021. Marrazzo ha parlato ai cronisti davanti ai cancelli della Piaggio a Pontedera (Pisa) dove era in corso la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro promossa dall’Usb. “Sono passati due anni, quattro mesi e un giorno dalla perdita di mia figlia e vedo che non è cambiato niente“, ha detto la donna, che chiede anche pene più esemplari: “Io dico sempre che alla nostra legge si può girare intorno, basti pensare come è andata per i datori di lavoro di mia figlia – spiega la donna -: due anni per lei, un anno e mezzo per lui, con sospensione condizionale per omicidio colposo”.

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