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Azione, il tesoriere “incompatibile” Sottanelli lascia il cda della società di consulenza: “Ma non ho preso soldi”

Azione, il tesoriere “incompatibile” Sottanelli lascia il cda della società di consulenza: “Ma non ho preso soldi”
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Giulio Sottanelli, fedelissimo di Carlo Calenda e suo tesoriere alla Camera, lascia l’incarico nella società di consulenza Cliff. Il caso è esploso dopo l’articolo del Fatto in cui si spiegava che il ruolo da consigliere d’amministrazione dell’onorevole nella City Life Investment Financial Fund – una neo-nata società di gestione del risparmio – aveva iniziato ad allarmare alcuni esponenti della Giunta per le elezioni alla Camera, essendo a fortissimo rischio di incompatibilità con l’incarico di parlamentare. “Colpa” di una legge del 1953 che vieta agli eletti di ricoprire posizioni manageriali “in istituti bancari o in società per azioni che abbiano, come scopo prevalente, l’esercizio di attività finanziarie, ad eccezione degli istituti di credito a carattere cooperativo”. In quasi otto mesi di legislatura, il caso non era ancora arrivato a una valutazione formale della Giunta.

Ma Sottanelli ha deciso, dopo l’articolo, di lasciare l’incarico pur rivendicando la correttezza delle sue azioni: “Smentisco seccamente la ricostruzione parziale e lacunosa che alcune testate giornalistiche hanno riportato riguardo alla mia partecipazione al board della Cliff. Sin dall’11 ottobre scorso, data della mia proclamazione a parlamentare, la Camera era debitamente informata, come è facilmente riscontrabile nella sezione Trasparenza sul sito della Camera. A tutt’oggi non è stato ancora espresso un parere su una mia eventuale incompatibilità. Non c’è nessuna tegola, nessun mistero riguardo ad un incarico per il quale non ho mai percepito alcun emolumento. Nella giornata di ieri, via Pec, ho comunque rassegnato le mie dimissioni dal board. Se serviva attaccare Calenda a prescindere bisognava trovare qualcos’altro e soprattutto di rispondente al vero”.

Nulla però smentisce il contenuto dell’articolo, che infatti non cita problemi di ineleggibilità ma di incompatibilità, motivo per cui il fatto che la Camera fosse stata debitamente informata non avrebbe impedito alla Giunta di segnalare l’irregolarità, qualora lo avesse ritenuto necessario alla fine dell’iter. Nella sua lettera di dimissioni alla Cliff, Sottanelli specifico di “non aver alcuna pretesa, diritto o azione per qualsiasi ragione o titolo, nei confronti della Società”. Continuerà, dunque, ad essere deputato e tesoriere del gruppo Azione-Italia Viva.

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