È andata avanti fino alle prime ore del mattino la festa per il terzo scudetto del Napoli, vinto matematicamente grazie al pareggio della squadra di Luciano Spalletti a Udine. Il sindaco Gaetano Manfredi ha firmato alle 4,15 l’ordinanza di cessata emergenza ripristinando la normale circolazione dei veicoli. In strada sono scese centinaia di migliaia di persone: da Fuorigrotta alla Sanità, tutti i quartieri sono stati coinvolti, tra fuochi d’artificio, cori da stadio e fumogeni. Oltre ventimila le persone concentrate solo tra piazza Trieste e Trento e piazza del Plebiscito, dove si è cantato e ballato come in una discoteca a cielo aperto. Sono tuttora in corso le operazioni di spazzamento delle strade effettuate con doppio turno di lavoro dagli operatori dell’Asia, la municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti. “Mi preme sottolineare il senso di responsabilità dei napoletani. Ieri c’era un divieto di circolazione ed è stato largamente osservato. La macchina dell’organizzazione ha funzionato”, ha detto, intervistato da SkyTg24, il prefetto Claudio Palomba.

I feriti riconducibili ai festeggiamenti sono stati molto pochi: due persone, un uomo di 49 anni e un ragazzo di 19, sono state medicate all’ospedale vecchio Pellegrini per ferite alle mani causate dall’esplosione di petardi. Il 19enne ha riportato la perdita di alcune falangi della mano destra. Una ragazza di vent’anni è invece ricoverata nell’ospedale di Frattamaggiore in pericolo di vita, con trauma cranico ed emorragia cerebrale, dopo essere stata investita da un’auto durante la festa a Casoria, grosso centro a nord del capoluogo. L’uomo alla guida, un 43enne, ha abbandonato il mezzo per fuggire a piedi: gli accertamenti dei Carabinieri hanno permesso di rintracciarlo e denunciarlo. Si fa anche la conta anche dei danni: divelto il recinto metallico della monumentale “fontana del Carciofo“, collocata al centro di piazza Trieste e Trento e presa d’assalto nella notte da centinaia di tifosi – tra cui molti minori – nonostante fosse stata transennata per impedirne lo sfregio. È intatta, tuttavia, la scultura a forma di corolla floreale simile a un carciofo da cui deriva il nomignolo.

Potrebbe essere legato a un regolamento di conti nell’ambito della camorra, invece, un omicidio avvenuto nella notte nella zona di piazza Volturno, vicino alla stazione Centrale: un 25enne originario del quartiere di Ponticelli, Vincenzo Costanzo, noto alle forze dell’ordine, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco durante i festeggiamenti per lo scudetto ed è morto poco dopo il ricovero all’ospedale Cardarelli. Nello stesso episodio, con ogni probabilità, sono rimasti feriti altri due giovani della stessa zona, di 24 e 20 anni, e una 26enne di Portici, fidanzata del giovane ucciso. Tutti e tre sono stati giudicati guaribili in 10/15 giorni. La dinamica dell’agguato è ancora poco chiara: sulla vicenda indagano i Carabinieri, che nelle scorse ore hanno acquisito le prime testimonianze. Dopo il decesso, alcuni amici della vittima hanno fatto irruzione nell’ospedale danneggiando alcune strutture. “La morte è assolutamente slegata dai festeggiamenti per lo scudetto”, ha detto il prefetto Palomba.

La Asl Napoli 1 centro ha comunicato che gli accessi nei pronto soccorso durante la notte sono stati 203: 22 in codice rosso, 75 in codice giallo, 68 in codice verde e 38 in codice bianco. Oltre al decesso per colpi di arma da fuoco e ai feriti alle mani per scoppio di petardo, si sono registrate lussazioni di spalle, fratture ai polsi e al setto nasale, ma anche attacchi di panico, crisi asmatiche per inalazione di fumogeni e, in un caso, un’overdose di cocaina. Dopo le ore 3 sono stati registrati accessi per persone ubriache o sotto effetto di sostanza stupefacente. Tre poliziotti hanno fatto ricorso alle cure per ferite riportate in aggressioni, tutti in codice verde. L’attività sanitaria straordinaria messa in campo dalla Asl Napoli 1 Centro è stata dichiarata conclusa alle 4:20. Quindici interventi totali, di cui sei con ospedalizzazione, sono stati invece gestiti dal personale sanitario allo stadio di Udine: quello più rilevante riguarda una frattura esposta a una gamba.

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