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Ginevra Pisani, l’ex professoressa de L’Eredità: “Non era influenza, ma favismo. Ero completamente gialla, i dottori non capivano”

Nei giorni scorsi, infatti, il volto noto della tv aveva fatto preoccupare tutti accennando al fatto che si era reso necessario per lei il trasferimento in un altro ospedale rispetto a quello dove era stata ricoverata

di F. Q.

Dopo aver messo in allarme i suoi follower con la notizia del suo ricovero in ospedale, l’ex professoressa de L’Eredità Ginevra Pisani ha rotto il silenzio e, nelle sue Storie di Instagram, ha parlato delle sue condizioni di salute. Nei giorni scorsi, infatti, il volto noto della tv aveva fatto preoccupare tutti accennando al fatto che si era reso necessario per lei il trasferimento in un altro ospedale rispetto a quello dove era stata ricoverata, il Sandro Pertini di Roma. Tutto è iniziato una quindicina di giorni fa, quando ha avuto i primi sintomi e ha pensato che si trattasse di influenza. Poi la situazione è peggiorata e il suo medico le ha consigliato di correre in ospedale: “I dottori non hanno capito la gravità di quello che mi stava accadendo, io ero al Pronto Soccorso con 17 di bile, avevo un ittero altissimo, ero completamente gialla. Dopo diverse analisi e flebo continuavano dopo 2 giorni a non capire la causa scatenante, hanno fatto anche controlli che non c’entravano niente, ma non avevano i mezzi per comprendere la causa scatenante. Intanto i miei globuli rossi si stavano suicidando, ero sempre più anemica, e i dottori con tutte le analisi che mi facevano non capivano, così ho deciso di cambiare ospedale e sono andata al Sant’Andrea”.

Una volta lì, è arrivata la diagnosi: favismo: “È una malattia generica dove un enzima non funziona bene e se assumo determinate sostanze il mio organismo reagisce in questo modo, con anemia e ittero. A quel punto il medico ha detto ‘sei stata fortunata perché sei un paziente giovane ed è andata bene così’. Grazie al cielo il mio corpo è stato in grado di reagire. Oggi ne parlo con un sorriso, anche un po’ amaro perché sto meglio e sono in via di guarigione, dovrà fare una terapia ma il peggio è passato. Vi invito a stare attenti, io non sapevo ma è piuttosto comune”, ha spiegato. Per poi concludere ironicamente: “E dire che io pensavo facessero bene ‘ste fave”. Come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, “il favismo è la carenza o la riduzione della funzione di un enzima (sostanza in grado di accelerare e facilitare le reazioni chimiche dell’organismo) chiamato glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD). Il favismo è il più comune difetto enzimatico umano, presente in oltre 500 milioni di persone nel mondo e 400 mila in Italia. La riduzione o il malfunzionamento dell’enzima (enzimopenia G6PD o deficit di G6PD) comporta il rischio, in determinate condizioni, di comparsa di una anemia acuta non immune: ovvero la distruzione improvvisa dei globuli rossi. Il G6PD, infatti, è contenuto per la maggior parte all’interno di queste cellule del sangue”.

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