Anche Papa Francesco, come chiunque altro utente di Twitter, dovrà pagare 8 dollari al mese per (ri)ottenere il profilo verificato, cioè la prova che quello sia il canale ufficiale della persona o dell’organizzazione cui l’account fa riferimento. L’account di Bergoglio è rimasto infatti senza spunta blu dopo la scelta di Elon Musk di imporre un pagamento per ottenerlo nei profili del social media. Ieri Twitter ha cominciato a rimuovere le spunte blu da tutti i profili che le avevano ottenute in base ai criteri precedenti, che erano in vigore prima che Musk acquisisse l’azienda. Le spunte blu sono nate per verificare l’autenticità dei profili di istituzioni, personaggi famosi o società importanti.

Tra le ultime novità di Twitter, anche l’introduzione di nuove etichette che informano gli utenti sulla natura problematica di alcuni tweet. La volontà del social è quella di ridurre la visibilità di tali contenuti, senza censurarli o eliminarli del tutto. Un modo per aumentare la trasparenza della piattaforma, anche a favore degli investitori. Non si tratta di una vera e propria novità, visto che Twitter già limita la visualizzazione dei tweet che sono contrari alle regole ma si tratta di un modo per chiarire meglio alcuni processi. L’etichetta è infatti un menu cliccabile che, quando aperto, spiegherà i motivi delle limitazioni.

Il team di Twitter, drasticamente ridotto dopo i licenziamenti effettuati dal nuovo amministratore Elon Musk dal suo arrivo nel 2022, comincerà a evidenziare i post che usano un linguaggio offensivo, sia nei confronti di altri utenti che in via generale. Nel corso dei prossimi mesi, saranno applicati altri “filtri”, che permetteranno di individuare ulteriori contenuti inappropriati, anche foto e video. “Restringere la portata dei tweet, con la funzione nota come filtro della visibilità, rappresenta un ampliamento di azioni esistenti, con cui possiamo andare oltre l’approccio binario ‘passa avanti o rimuovì – spiega il social sul proprio blog – tuttavia, come altre piattaforme social, storicamente non siamo stati trasparenti quando abbiamo intrapreso questa azione”.

Le etichette sono implementate solo a “livello di tweet” e non influiranno sull’account di un utente. Non è nemmeno chiaro se, a seguito di limitazioni reiterate, la società possa prendere provvedimenti nei confronti di un iscritto. Parte del processo di verifica e applicazione delle etichette passerà anche dal feedback dei navigatori. Questi potranno infatti continuare a segnalare i tweet che riterranno lesivi delle norme della piattaforma così come chiedere maggiori informazioni sui propri post limitati. Musk aveva promesso a novembre che i tweet di odio sarebbero stati “depotenziati” con delle misure ad-hoc.

“In attesa di conoscere le nuove policy della piattaforma, la Santa Sede confida che esse comprendano la certificazione dell’autenticità degli account”. Questo il commento del Vaticano alla decisione di Twitter di cambiare le regole per la certificazione dell’identità. Nel frattempo il social ha tolto la spunta blu a molti account, tra i quali quello del Papa. “Allo stato attuale gli account @Pontifex certificati con le vecchie regole hanno più di 53 milioni di follower”, riferiscono dalla Santa Sede.

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