Nonostante le critiche del capo della polizia, sia il direttore dello Shin Bet (l’agenzia di intelligence degli affari interni, ndr) e anche l’ufficio dell’Avvocato generale dello Sato il governo di Benyamin Netanyahu ha approvato la costituzione di una Guardia nazionale per Israele “nel ministero per la Sicurezza nazionale” diretto dal ministro Itamar Ben Gvir (nella foto). Al tempo stesso una Commissione formata da “tutti i settori della sicurezza di Israele” dovrà decidere in 90 giorni di tempo “le prerogative della Guardia” e da chi dipenderà: se dal capo della polizia o da “un altro ente”. Una decisione che rischia di alzare ulteriormente la tensione nel paese lacerato dalla pretesa del premier di riformare la giustizia. Un riforma che Netanyahu è deciso a portare avanti nonostante l’appello a bloccarla sia arrivato addirittura dall’alleato Usa. E nonostante tre mesi di proteste che solo recentemente si sono placate, ma che a questo punto potrebbero riprendere.

L’esecutivo ha approvato un finanziamento di circa un miliardo di shekel (circa 250 milioni di euro) per la Guardia, riducendo di 1% il budget di altri ministeri. In una nota il governo ha spiegato che la Guardia – secondo i media dovrebbe avere circa 2mila uomini – “fungerà da forza dedicata qualificata e addestrata per gestire, tra le altre cose, varie situazioni di emergenza, criminalità nazionalista e terrorismo“. Inoltre rafforzerà “i ruoli attualmente ricoperti dalla polizia israeliana in queste aree”. Il ministro Ben Gvir ha definito l’istituzione della Guardia “una notizia importante per i cittadini israeliani e che migliorerà la sicurezza personale”.

In una lettera inviata a Ben Gvir, il capo della polizia Kobi Shabtai ha definito la Guardia “non necessaria”, dagli “alti costi” e che può “danneggiare la sicurezza personale dei cittadini”. Una nuova forza – ha aggiunto – di cui non si sente il bisogno e che può anche causare “pesanti danni al sistema di sicurezza interno del Paese”. Anche il capo dello Shin Bet Ronen Bar – secondo Haaretz – si è espresso contro l’istituzione della Guardia. Infine l’ufficio di Gali Baharav-Miara, Avvocato generale dello stato, si è schierato contro il fatto che la Guardia sia messa alle dirette dipendenze di Ben Gvir ed ha parlato – secondo i media – di impedimento legale a causa della sovrapposizione dei compiti con la polizia.

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