Televisione

Piero Chiambretti: “Sparisco nel nulla, lascio tutta la televisione a chi la sa fare e al pubblico che vuole altre proposte”

di Francesco Canino

Sparisco nel nulla, lascio tutta la televisione a chi la sa fare e al pubblico che vuole altre proposte. Ma non lascio la tv”. È un Piero Chiambretti soddisfatto (ma in chiaroscuro) quello che si racconta all’indomani dell’ultima puntata de La tv dei 100 e uno, il programma di Canale 5 che ha chiuso mercoledì sera in leggero rialzo intorno al 14% di share. Che il conduttore credesse tantissimo in questo show con i bambini (ma precisa: “Il programma non si è mai rivolto ai bambini. Era uno show con i bambini, non per i bambini. Altrimenti l’avremmo mandato nel pomeriggio”) era evidente: non solo l’ha ideato con il suo team di autori ma ci ha lavorato per anni prima di vederlo realizzato. E ci crede così tanto da dire chiaramente che se tornerà in tv sarà con questo format: “Non lascio la tv, molto più semplicemente aspetto un’eventuale conferma di questo esperimento o un’idea che attualmente nemmeno cerco. Ho fatto una trasmissione che ritengo buona, se interessa si rifà, se non ci riesco sono comunque felicissimo di averla fatta. La Tv dei 100 e uno mi ha cambiato la pelle”, ha confessato a TvBlog.

Nessun addio, dunque, piuttosto un arrivederci. “Siamo sulla strada giusta, se torneremo ripartiremo da dove ci siamo fermati. Magari fosse possibile farne più di tre, ma dipenderà dai costi”, spiega rivelando che inizialmente le puntate de La tv dei 100 e uno dovevano essere quattro ma poi si è ripiegato su un numero minore (così come per lo show della Hunziker e quello di Pio e Amedeo). Tradotto in altre parole: i palinsesti Mediaset della prossima stagione sono in via di definizione, da qui a fine giusto tutto potrà accadere ma è altamente probabile la riconferma di Chiambretti, molto stimato dall’AD Mediaset Pier Silvio Berlusconi. Sempre a TvBlog, il conduttore si è tolto qualche sassolino rispondendo alle critiche: “Ho la nostalgia di alcuni intellettuali che stroncavano tv con ironia. Quando la critica televisiva dava consigli. I critici di oggi scrivono con livore, con la roncola, distruggono senza mai dare consigli che possano tornare utili”. Ma non ha risparmiato anche una frecciata alla tv di oggi: “La Tv dei 100 e uno è un programma di alta qualità, non si vince niente e non si spoglia nessuno. Prova che si può fare una televisione più serena e con buoni concetti”. E rivendica poi il tentativo di sperimentare qualcosa di nuovo in prima serata: “Se qualcuno non comincia a cambiarla questa rimarrà inchiodata ad una serie di appuntamenti che si ripetono da anni solo perché le cose si fanno così. E si fanno cose così perché nessuno le cambia”.

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