Un blitz nella stanza della procuratrice per i minorenni alza l’allerta a Palermo. Sabato la stanza che ospita l’ufficio di Claudia Caramanna nel complesso del Malaspina è stata trovata a soqquadro. I carabinieri che scortano la magistrata hanno subito avvisato la centrale e immediatamente sono scattate le indagini del nucleo Radiomobile e della Sezione investigazioni scientifiche. Fino a oggi, però, non c’è traccia dell’ignoti che hanno fatto incursione nell’ufficio. Le telecamere di videosorveglianza dell’edificio, infatti, non erano funzionanti: chi ha compiuto il blitz ne era al corrente?

Di sicuro c’è solo che negli ultimi tempi l’ufficio guidato dalla procuratrice Caramanna ha dato parecchio fastidio agli ambienti mafiosi cittadini. Come quando nel novembre del 2021, la procura di Palermo chiese di tutelare 50 bambini, figli di spacciatori dello Sperone. La procura per i minorenni di Palermo – solo sei sostituti per tutta la Sicilia occidentale – si occupa anche di organizzare con Libera attività di formazione per i figli dei boss di Cosa nostra.

“Piena vicinanza” alla procuratrice per i minorenni di Palermo è stata espressa dall’Anm. “Con la certezza che la collega non si lascerà condizionare da queste vili azioni e che continuerà ad esercitare con serenità e determinazione la sua funzione a tutela dei cittadini, auspichiamo che sia adottata ogni cautela per la sua sicurezza personale – afferma la giunta del sindacato delle toghe in una nota – e che sia costante la vigilanza delle Istituzioni per prevenire azioni ritorsive soprattutto nei confronti di magistrati impegnati ad amministrare la giustizia in territori storicamente oppressi dalla criminalità organizzata“. Massima vicinanza a Caramanna arriva anche dal Csm, dove durante la riunione del plenum di questa mattina è intervenuto il vicepresidente Fabio Pinelli.

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