Francesco Boccia e Chiara Brega sono i nuovi capigruppo del Partito democratico al Senato e alla Camera. Sono questi i nomi scelti dalla nuova segretaria Elly Schlein, eletti per acclamazione dai due gruppi parlamentari. “Tanti potrebbero essere i candidati e le candidate alla presidenza del gruppo qui al Senato. Ci sono molte persone valide e in grado di svolgere questo ruolo in maniera adeguata. La mia proposta al gruppo parlamentare, per la sua solidità, capacità politica ed esperienza, è Francesco Boccia”, sono state le parole della leader dem, che in mattinata ha radunato l’assemblea col gruppo Senato del Pd, prima di spostarsi alla Camera. E’ a Palazzo Madama, però, che si è registrato qualche malumore, subito dopo l’elezione di Boccia. Ma andiamo con ordine.

I malumori di Malpezzi e Zampa – L’assemblea a Palazzo Madama che ha eletto l’ex ministro del governo Conte 2 si è aperta con le dimissioni di Simona Malpezzi, che era stata scelta da Enrico Letta come presidente del gruppo al Senato. “Questo appuntamento ce lo eravamo dati cinque mesi fa. Quando ho accolto l’incarico di capogruppo avevo detto che sarebbe stato a termine. Non esistono persone buone per tutte le stagioni e se vogliamo dare nuova energia e dare risposta concreta ai proclami che facciamo sul cambiamento è bene non mettere tappi o ostacoli”, ha detto l’ormai ex capogruppo. Che poi non ha risparmiato critiche alla nuova classe dirigente: “Dico con franchezza e nella trasparenza che comprendo la necessità della segretaria di fare delle scelte ma avrei preferito che la discussione avvenisse prima tra di noi che sui giornali. È fondamentale garantire autonomia e libero spazio di discussione all’interno del gruppo. Dobbiamo tutelare questi spazi di autonomia. La segretaria Schlein ci ha chiesto la fiducia necessaria per lavorare tutti insieme: condivido e aggiungo che questa fiducia deve essere reciproca perché non ci conosciamo ancora e dobbiamo darci il tempo. Serve la volontà di conoscersi e riconoscersi nelle differenze che sono la nostra ricchezza”. Oltre alla Malpezzi, tra i vari interventi – da Graziano Delrio a Marco Meloni, Walter Verini, Enrico Borghi – da segnalare quello di Sandra Zampa, nota per la sua storica vicinanza a Romano Prodi. “Avrei preferito una rosa di nomi per la scelta del nuovo capogruppo”, dice la senatrice, che ha sostenuto Stefano Bonaccini alle primarie. Ecco perché Zampa ha chiesto inoltre che si superi “la rappresentazione che chi ha votato Schlein è di sinistra e chi ha votato Bonaccini è ex renziano”.

Chi è Boccia, l’ex ministro che fu sconfitto da Vendola – Docente universitario di Economia, senatore alla prima legislatura, in passato Boccia è stato per tre volte alla Camera: è stato eletto per la prima volta a Montecitorio nel 2008. Pugliese, 55 anni, in passato è stato esponente dell’ala riformista di Enrico Letta che per due volte lo aveva candidato alle primarie in Puglia contro Nichi Vendola. Sconfitto in entrambi i casi, con l’avvento di Matteo Renzi, Boccia si avvicina alla corrente di Michele Emiliano ed entra a far parte del governo giallorosso, quello sostenuto da Pd e M5s, guidato da Giuseppe Conte. Alle ultime primarie è stato tra i dirigenti che hanno appoggiato la candidatura di Schlein al vertice del Nazareno. È sposato con Nunzia De Girolamo, ex ministra ed ex parlamentare di Forza Italia.

Chi è Braga, franceschiniana alla Camera – Dopo la nomina di Boccia, Schlein si è spostata alla Camera dove ha indicato Chiara Braga come nuova capogruppo al posto di Debora Serracchiani. “Grazie a Debora per dedizione e spirito di servizio alla comunità democratica. Ha retto, insieme a Malpezzi e Letta, un peso enorme dopo la sconfitta elettorale e lo ha fatto nel migliore dei modi presiedendo ottimamente il gruppo alla Camera dei deputati”, ha detto la segretaria. L’ex capogruppo, invece, ha definito quello di oggi come “un passaggio importante e delicato. L’autonomia dei gruppi va tutelata e salvaguardata sempre anche perché rende più forte il partito”. Esponente di Areadem, corrente di Dario Franceschini – un altro big che ha sostenuto Schlein alle primarie – la nuova capogruppo Braga ha 43 anni e faceva parte della segreteria di Letta come responsabilità alla Transizione ecologica, Sostenibilità e Infrastrutture. Urbanista di Como, è alla quarta legislatura da deputata: a ottobre è stata eletta segretaria della Camera.

Verso la nuova segreteria – Quello dei nuovi presidenti dei gruppi parlamentari è un passaggio fondamentale della nuova gestione del partito, che si è aperta dopo le primarie. Risolto il capitolo dei capigruppo Schlein dovrà dunque ultimare la segreteria. “Stiamo lavorando a un assetto complessivo ed equilibrato, rispettoso del pluralismo e dell’esito delle primarie – ha detto ai senatori – Per questa ragione ci stiamo sentendo spesso in queste ore anche con Stefano Bonaccini. Entro pochi giorni ho intenzione di chiudere gli assetti e tornare a costruire insieme alla nostra comunità democratica proposte politiche alternative alle destre e a parlare dei temi che riguardano la vita delle persone”.

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