“Ho sempre ascoltato gli scienziati, ben vengano le inchieste”. L’ex premier Giuseppe Conte, tra i 19 indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione delle prime fasi della pandemia a Bergamo e provincia, fa sapere che non si sottrarrà alle domande. “Ritengo di aver agito con la massima umiltà nel confronto con gli esperti” e “con il massimo senso di responsabilità e il massimo impegno. Ci sono delle verifiche giudiziarie in corso, ben vengano. Risponderò nelle sedi opportune ma non vi aspettate da me show mediatici”.

“Non è nei poteri del presidente dell’Istituto adottare piani pandemici o dar seguito alla loro esecuzione”. Èquanto si legge in una nota dell’Iss relativamente “a quanto si apprende da organi di stampa secondo cui il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro avrebbe impedito l’adozione del piano pandemico”. “La linea seguita dall’Istituto, su indicazione del suo presidente, durante tutto il periodo della pandemia e sin dagli inizi, è stata improntata alla massima precauzione e al massimo rigore scientifico”, si spiega nella nota. Allo scienziato, componente tra l’altro del Cts, i pm di Bergamo contestano di aver proposto di non aver dato “attuazione al Piano pandemico, prospettando azioni alternative, così impedendo l’adozione tempestiva delle misure in esso previste”. Questo, secondo gli inquirenti, nonostante le raccomandazioni e gli alert lanciati dall’Oms a partire dal 5 gennaio 2020. Per questo Brusaferro è indagato per epidemia colposa e rifiuto di atti d’ufficio con, tra gli altri, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, Claudio D’Amario ex dg della prevenzione del ministero, e con Angelo Borrelli, ex capo della Protezione Civile.

Risponde alla procura, ma in particolare al capo Antonio Chiappani, l’avvocato Jacopo Pensa, difensore del presidente lombardo Attilio Fontana: “Il primo commento che viene alla mente” è che “ancora una volta esse manifestano la vocazione dei magistrati alla supplenza nei diversi campi del vivere civile”. Il legale chiarisce che Chiappani, in un collegamento con una trasmissione, oggi ha affermato che dal procedimento si potrà ricavare una “esperienza non solo di carattere giudiziario, ma anche scientifico e amministrativo”. E Pensa la vede così: “Non solo, dunque, la più volte contestata e denunciata supplenza politica, alla quale siamo da tempo quasi assuefatti; ora si aggiunge, secondo il Procuratore di Bergamo, la supplenza ‘filosofica’, con quell’invito alla riflessione, e quella ‘scientifica’ legata, immaginiamo, alla relazione finale del Professore e Senatore Crisanti”. Fin “dai banchi dell’università”, prosegue l’avvocato, “ci hanno insegnato che il ruolo della magistratura è quello di accertare la commissione dei reati e di giudicare le condotte degli uomini“. Non è quello di “farci riflettere sui fenomeni e sugli eventi che accadono nel mondo, né è quello di collaborare con la scienza offrendole un contributo qualificato”. Quelle dichiarazioni, spiega ancora Pensa, svelano “ancora una volta quella tendenza all’ingerenza in mondi altrui che continua ad essere un punto debole della magistratura“.

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