Cultura

Testo [Come si diventa un libro], così si crea un volume di successo (in 7 tappe)

Anche quest'anno TESTO ha portato alla Stazione Leopolda percorsi intersecati fra loro in modo da creare una mappa di tutto l’ambiente editoriale finalmente chiaro e omogeneo

di F. Q.

“A volte un testo è più intelligente del suo autore e dice cose che l’autore non aveva ancora pensato”. Chissà se alla stazione Leopolda, a Firenze, dal 24 al 26 febbraio 2023, è girata di partecipante in partecipante questa brillante e provocatoria osservazione di Umberto Eco.

Testo [Come si diventa un libro], l’appuntamento sull’editoria organizzato per il secondo anno da Pitti Immagine, ha offerto un’analisi molto articolata della creazione di un testo letterario. Pazienza per l’autore, la sua intelligenza e i suoi limiti congeniti. Il libro comunque vien da sé, come una gemmazione spirituale, come un bullone da catena di montaggio. Sette le stazioni leopoldine che hanno mostrato il ciclo di vita di un libro. Vediamo se le conoscete: il Manoscritto, il Risvolto, la Traduzione, il Segno, il Racconto, la Libreria, il Lettore. Poi via via, ecco chi ci mette mano realmente: dal lavoro dello scrittore, a quello degli editor, traduttori, grafici, promotori e librai, fino al lettore.

Nella due giorni fiorentina, con presente tutto il gotha editoriale italiano – e quando diciamo gotha parliamo di Einaudi, Mondadori, Rizzoli e soci fino a Tunué, Quodlibet e Blackie – che ha portato alla Leopolda con grande partecipazione di pubblico pochissimi titoli (sette) ma ben distinti, posizionati nelle due navate laterali della ex stazione, ci sono stati anche dei “capistazione”, tra questi: Luca Briasco, editor di narrativa straniera, traduttore e editore Minimum fax; Andrea Gessner, editore di Nottetempo; Beatrice Masini traduttrice, scrittrice e direttrice di divisione di Bompiani; Giovanna Silva e Chiara Carpenter, rispettivamente fotografa e editor, fondatrici di Humboldt Books.

Così mentre ascissa e ordinata del volume di successo, ma anche no, sono stati esposti in pubblico sono passati dalla Leopolda, tra gli altri: Emir Kusturica – fresco romanziere con La Nave di Teseo -, Amélie Nothomb e Scott Turow; Niccolò Ammaniti – nelle librerie con il suo nuovo romanzo targato Einaudi-; l’ultimo Strega, Mario Desiati; i sempiterni Tommaso Pincio, Fabio Stassi, Emanuele Trevi, Carlotta Vagnoli e Chiara Valerio. “La seconda edizione è forse più importante della prima – ha affermato Agostino Poletto, Direttore Generale di Pitti Immagine – non può contare né sulla pagina bianca, né sull’effetto sorpresa. Ma la sfida è ancora più stimolante. Anche quest’anno TESTO ha portato alla Stazione Leopolda percorsi intersecati fra loro in modo da creare una mappa di tutto l’ambiente editoriale finalmente chiaro e omogeneo. Il merito va a una regia collettiva che, come avviene per molte delle manifestazioni di Pitti, vive del contributo di tutti. Intorno, una città, Firenze, che ha di per sé tanta storia”.

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