Dal gruppo Stellantis, nato nel 2021 dall’unione tra la francese Psa e l’italiana Fca, usciranno altri 2mila dipendenti italiani. La riduzione di organico verrà completata entro fine anno e interessa quasi tutti gli stabilimenti italiani. Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri, ma non la Fiom, hanno firmato oggi un accordo quadro con l’azienda per uscite incentivate su base volontaria con incentivi più cospicui per i lavoratori con età elevata. L’accordo, che per divenire operativo richiederà specifiche procedure nelle singole realtà produttive, interesserà il 4,4% dell’occupazione totale in Italia. Le misure riguardano per lo più mansioni non direttamente collegate alla produzione. Sono coinvolti gli stabilimenti di Cassino, Mirafiori, Enti Centrali, Pratola Serra, Termoli e Cento, mentre alla ex Sevel di Atessa è prevista l’apertura di un contratto di espansione con la stabilizzazione di alcuni lavoratori in somministrazione.

Poco meno della metà delle uscite riguarderà impiegati, di cui 800 degli enti centrali di Mirafiori. A coloro che raggiungeranno la pensione entro quattro anni verrà riconosciuto un incentivo tale da garantire per i primi due anni (sommato alla Naspi) il 90% della retribuzione e per gli ulteriori due anni il 70% della retribuzione più i contributi volontari. A coloro che non agganciano la pensione, invece, verrà riconosciuto un incentivo variabile a seconda della età. La Fiom ricorda come dal 2021 ad oggi l’organico di Stellantis sia stato ridotto di 7mila lavoratori. “Abbiamo ribadito la nostra contrarietà a proseguire su questa strada in assenza di un piano che preveda la rigenerazione dell’occupazione”, afferma Simone Marinelli, coordinatore nazionale auto per la Fiom Cgil, spiegando la decisione di non firmare l’accordo. “Stellantis continua sulla strada della riduzione del personale. Mirafiori è lo stabilimento in cui la fuoriuscita è stata la più corposa in Italia in questi ultimi due anni. Non va bene”. Così Edi Lazzi, segretario generale della Fiom torinese. “Invece di utilizzare le risorse economiche per incentivare i lavoratori ad andarsene, Stellantis dovrebbe usarle per fare investimenti in nuove produzioni di auto e di assunzioni di giovani per rilanciare gli stabilimenti in Italia a partire da Torino e Mirafiori” aggiunge Lazzi

Il gruppo guidato da Carlos Tavares e partecipato al 14,3% dalla Exor della famiglia Agnelli Elkann ha da poco diffuso i dati di bilancio 2022 che mostrano un utile record di 16,8 miliardi di euro. Agli azionisti verranno distribuiti quasi 6 miliardi di euro tra dividendi e riacquisti di azioni. Due miliardi lo stanziamento per i premi ai dipendenti di tutto il modo. Come tutti i gruppi automobilistici, anche Stellantis si sta orientando verso un modello produttivo caratterizzato da volumi stabili o in calo ma prezzi delle vetture più alti, sistema che garantisce meno costi e più profitti e richiede meno personale.

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