L’arrivo tra gli applausi del suo comitato sulla Prenestina, nella periferia est della Capitale, quando i primi dati mostravano un vantaggio su Stefano Bonaccini che stravolgeva il voto dei circoli Pd. La lunga attesa mentre le prime città venivano conquistate: Milano, Roma, poi Firenze, Bologna, Palermo. Il timore dei voti in arrivo dal Sud, tra Campania e Puglia. Poi, alle 23.30, l’applauso liberatorio e gli abbracci dei suoi fedelissimi, da Francesco Boccia ad Alessandro Zan, passando per l’ex segretario Nicola Zingaretti e la delegazione degli ex Articolo Uno, con Roberto Speranza e Arturo Scotto.

È mezzanotte quando, dopo diverse ore di spoglio, Elly Schlein, neo segretaria del Partito democratico, si presenta di fronte alla stampa per le sue prime parole, accolta dall’ovazione di volontari, staff, parlamentari e dirigenti dem presenti. Visibilmente emozionata, sorride e rivendica: “Saremo un problema per il governo Meloni. Daremo un contributo a organizzare le opposizioni a difesa dei poveri, da domani lavoreremo insieme per il salario minimo. Sarò la segretaria di tutti, senza distinzioni”, promette, ringraziando sia il suo predecessore Enrico Letta, che lo sfidante e presidente emiliano, che aveva da poco riconosciuto la sconfitta.
I suoi rivendicano il risultato e chiedono lealtà alla futura minoranza: “Bisogna avere rispetto per Bonaccini e i suoi elettori, ma la mozione di Elly parla chiaro e il Congresso ora è finito. È tempo di una nuova generazione, una nuova sinistra, noi daremo un contributo”, spiega il coordinatore della sua mozione, Francesco Boccia. E pure Nicola Zingaretti, l’ex segretario che lasciò la guida del Nazareno quasi due anni fa dicendo di ‘vergognarsi del proprio partito’, schiavo del correntismo, in balia della fame di potere e poltrone, avverte, contro i rischi di ‘guerriglia’ interna e lo spettro sempre evocato di scissioni: “Serve un’unità vera e non formale, mi auguro e sono certo che tutti lo capiscano”. “Le primarie sono un patto di lealtà, Bonaccini lo ha onorato con le sue parole, così come Schlein”, aggiunge anche il vice segretario uscente Giuseppe Provenzano.
Militanti e volontari sono invece euforici, quasi increduli per la vittoria maturata ora dopo ora. Così accolgono e acclamano la neo segretaria tra cori, applausi e cantando ‘Bella ciao‘. Schlein ringrazia, intona il canto partigiano insieme a loro. Promette battaglia contro Meloni e il suo governo. E lo attacca sul fronte migranti: “Oggi c’è stata un’altra strage che pesa sulle coscienze di chi pochi giorni fa ha approvato un decreto (Piantedosi, ndr) che impedisce i salvataggi in mare quando occorrerebbero vie legali di ingresso in Europa”, spiega, in merito al naufragio in Calabria. E incalza: “Abbiamo ottenuto questa vittoria e vi assicuro che è soltanto l’inizio”.
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Elly Schlein, chi è la prima segretaria donna del Pd: l’esordio dopo i 101, poi Bruxelles, il boom alle regionali e l’arrivo in Parlamento

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Pd, Schlein indica le priorità: “Salario minimo, giustizia sociale e ambientale”. E a Meloni: “Saremo un problema per il suo governo”

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