“Le mafie non sono italiane, sono globali, si muovono in tutto il mondo e quindi è necessario prenderne consapevolezza, conoscerle e comprendere come si muovono perché oggi non sono riconoscibili. Ed è questo che bisogna condividere: innanzitutto una capacità di individuare gli elementi indicatori, che sono fondamentali e si acquisiscono solo con l’esperienza, e poi l’esigenza di condividere le strategie di essere tutti insieme pronti a reagire alla presenza di operatività mafiose, coinvolgendo i Paesi direttamente interessati“. Così Federico Cafiero De Raho, deputato M5S ed ex procuratore nazionale antimafia, a margine del convegno “Contrastare la criminalità in Europa”, organizzato dall’europarlamentare del M5s, Sabrina Pignedoli al Parlamento europeo. Bisogna “fare in modo che si possa operare come un unico Stato“, ha proseguito. “I Paesi europei e i Paesi del mondo, con la Convenzione di Palermo, si dovrebbero muovere tutti nella consapevolezza che le mafie vincono, in mancanza di una coscienza comune e di una immediata operatività di tutti, perché le mafie sono capaci di muoversi in un secondo. Se ci muoviamo come un elefante, molto rumorosamente e con lentezza, è evidente che non riusciremo mai a contrastarle efficacemente. Innanzitutto conoscerle e poi velocità nell’ambito della condivisione”

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