Cultura

“Non è vero che gli uomini non possono raccontare le donne”: Niccolò Ammaniti torna in libreria con una grande protagonista femminile

Oggi, dopo tanto tempo, Ammaniti torna in libreria con una protagonista femminile che sfida i grandi classici, da Flaubert a Tolstoj. Ma la sfida è innanzitutto con se stesso: “Se uno non prova a fare cose più difficili di quelle che fa normalmente, la vita non vale”, dice lo scrittore

di Giorgia Messa

Molti dicono che gli uomini non possono raccontare le donne, io non lo penso. Penso che ci sono stati grandissimi scrittori che hanno scritto di donne meravigliose, da Madame Bovary ad Anna Karenina. Non mi metterei su quel piano, ovviamente. Però insomma gli scrittori sono capaci di farlo e quindi ho lavorato su questo aspetto”. Così Niccolò Ammaniti presenta, a Roma, il suo ultimo romanzo, La vita intima, uscito per Einaudi dopo otto anni di pausa dalla scrittura narrativa. Quella scrittura che ha saputo conquistare milioni di lettori, con best seller quali Io non ho paura e Come Dio comanda, e che l’ha consegnato alle cronache come uno dei più talentuosi autori italiani.

Oggi, dopo tanto tempo, Ammaniti torna in libreria con una protagonista femminile che sfida i grandi classici, da Flaubert a Tolstoj. Ma la sfida è innanzitutto con se stesso: “Se uno non prova a fare cose più difficili di quelle che fa normalmente, la vita non vale”, dice lo scrittore nella sala affrescata di Spazio 7. E cosa c’è di più arduo per un uomo che inabissarsi nell’universo del gentil sesso. “Volevo provare a capire cosa si svolge nella mente di una bella donna. Non semplicemente bella… – scherza – siete tutte bellissime qui. Ma di quelle esagerate”. Poi confessa: “Quando mi è capitato di trovarmi di fronte a donne così, mi sentivo svuotato”. Mantenendo il piglio sfacciatamente ironico, tipico anche della sua scrittura continua “credo che chiunque ci sia di intelligente di fronte alla bellezza arretra”.

E’ subito chiara, dunque, la fattezza fisica di Maria Cristina, avvenente moglie del premier italiano nel romanzo di Ammaniti. Bellezza vicina alla perfezione. Ma dentro questo involucro dorato si muovono tumulti e passioni che rendono Maria Cristina tanto umana quanto archetipica. Ciò che accende la scintilla è un video porno sbucato dal suo passato, che si rivelerà per lei insieme dannazione e riscatto. L’autore si spinge nei meandri più sensibili della “vita intima” di una donna, fino a esplorarne il complicato rapporto con il corpo e con la sessualità.

“In quel video lei si vede diversa da sé ed è una sorta di nemesi che schiude le porte del desiderio, perché nonostante tutto lì dentro trova anche un altro atteggiamento rispetto alla sessualità, che aveva dimenticato. Volevo che questa cosa non fosse esclusivamente un porn revenge – cosa terribile che è successa a molte donne e che provoca una sofferenza tale che non sarei in grado di descrivere, che ti spegne i pensieri – in questo caso, invece, volevo che ci fosse anche un aspetto conturbante e quindi che in qualche modo, in questo strano percorso di ricerca di un ricatto, lei riscopra la propria sessualità”.

Così Ammaniti costruisce una sorta di anti-eroina assolutamente contemporanea, con una potenza descrittiva, dai tratti fisici a quelli più intimi, in grado di ammaliare i lettori ma anche lo stesso scrittore: “A me, un pochino, Maria Cristina mi eccitava – confessa – Ci sono dei momenti in cui lo scrittore gode proprio, che ha proprio una reazione di eccitamento sessuale”. Ed è forse questa curiosità, cerebrale tanto quanto erotica, che può rendere la penna di un uomo un potente mezzo di esplorazione dell’universo femminile.

“Non è vero che gli uomini non possono raccontare le donne”: Niccolò Ammaniti torna in libreria con una grande protagonista femminile

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