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Addio alle mascotte colorate della M&M’s: ecco perché sono state travolte dalle polemiche

Il colosso Mars Wrigley, che produce uno dei dolcetti più riconoscibili sul mercato, ha voluto mettere la parola fine ad un estenuante dibattito scatenato dal volto di punta della Fox News, il conservatore Tucker Carlson

di Davide Turrini

Addio mascotte colorate delle M&M’s. Le celebri figurine antropomorfe con visi e tratti umani (spokecandies) che hanno pubblicizzato le buste di caramelle tra le più vendute al mondo non saranno, per un po’, più visibili in alcun spot pubblicitario a partire da quello del SuperBowl 2023 di febbraio prossimo. Motivo? Il colosso Mars Wrigley, che produce uno dei dolcetti più riconoscibili sul mercato, ha voluto mettere la parola fine ad un estenuante dibattito scatenato dal volto di punta della Fox News, il conservatore Tucker Carlson.

Tutto inizia quando circa un anno fa la Mars Wrigley ha voluto compiere un rebranding delle mascotte M&M’s per renderle più “inclusive” sostenendo che la decisione veniva presa per simboleggiare e adattarsi ad un mondo più “dinamico e progressista”. Fermo restando che almeno in Italia in molti nemmeno si erano accorti che le palline colorate con occhioni, sopracciglia e manone guantate di bianco avessero differenti calzature, la Mars ha voluto accentuare alcuni dettagli adattandoli ad una sorta di contemporaneità più fluida a livello di genere. Ad esempio nel rebranding molto pubblicizzato la pallina verde, quella più sexy e sbarazzina con tacchi a spillo, è diventata un po’ meno provocante nei tratti del viso e ai piedi ha cominciato ad indossare delle sneakers. Apriti cielo.

Mister Carlson non ha potuto fare a meno di intervenire sottolineando la rivoluzione “woke” delle M&M’s. In una delle puntate del suo seguitissimo show tv ha affermato: “M&M’s non sarà soddisfatto fino a quando ogni personaggio dei suoi spot non sarà profondamente poco attraente e totalmente androgino, fino al momento in cui non vorrai più uscire e andare a bere l’aperitivo con nessuno di loro. Questo è l’obiettivo. Quando sei completamente spento, abbiamo raggiunto l’equità. Hanno vinto”. Dalla Mars però non c’è stato alcun commento o risposta precisa.

Nei mesi il martellamento di Tucker è continuato e a settembre scorso Mars ha introdotto una nuova caramellina viola (che Carlson ha subito definito “obesa” e “probabilmente lesbica”) e ha lanciato sul mercato un pacchetto di caramelle soltanto femminili (la verde, la viola, la marrone). Fino a quando improvvisamente poche ore fa l’annuncio choc: via le palline colorate antropomorfe dai propri spot.

Abbiamo capito: anche le scarpe di una caramella possono essere polarizzanti”, ha spiegato l’azienda in un comunicato stampa apparso piuttosto insensato. “Che era l’ultima cosa che M&M’s voleva dal momento che ci occupiamo di riunire le persone”. Tanti i commenti sulle testate statunitensi più seguite online. Tutti con un minimo comune denominatore: ma di che stiamo parlando (tutti)?. Su RollingStone pur biasimando in primis le intemerate di Tucker e definendo le M&M’s “cacche di coniglio” dal pessimo sapore si chiede come possa non essere polarizzante la scelta di Maya Rudolph “ebrea, lesbica e femminista” come protagonista dello spot dell’azienda nel prossimo SuperBowl. Gizmodo si spinge ancora più in là optando per un accordo consensuale tra Mars e mister Tucker per alimentare un circoletto polemico, botta e risposta, in modo da ottenere buoni risultati di vendita per l’uno e di ascolto per l’altro.

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