Il governo conservatore britannico guidato da Rishi Sunak presenta oggi alla Camera dei Comuni una legge tesa a restringere i diritti di sciopero. La mossa del premier arriva in risposta all’ondata di scioperi nei servizi pubblici, a cominciare dalla sanità, che sta investendo il paese. A fronte di un’ inflazione (al 10% nel 2022) i dipendenti chiedono un adeguamento salariale al caro vita. Il provvedimento del governo punta a garantire un livello minimo di servizio in settori chiave come sanità, istruzione, trasporti, sicurezza delle frontiere e nucleare. In sostanza una percentuale di lavoratori di questi settori sarebbe obbligata a lavorare anche durante le mobilitazioni. La proposta di legge ricalca quella delineata dall’ex premier Liz Truss. Il ministro per le Attività produttive, Grant Shapps, ha sottolineato parlando coi media che esiste già una normativa del genere “in paesi come Francia, Italia e Spagna, Germania” ed è “rivolta a proteggere i cittadini” dai forti disagi delle ultime settimane, in particolare quelli riscontrati negli ospedali per lo sciopero degli addetti alle ambulanze e degli infermieri.

I sindacati l’hanno condannata come “attacco al diritto di sciopero” e minacciano azioni legali, mentre per l’opposizione laburista è destinata a “non funzionare”. L’esecutivo Tory di Rishi Sunak mantiene quindi le promesse rispetto alla linea dura nei confronti delle organizzazioni dei lavoratori. Per domani intanto è previsto un nuovo stop degli operatori delle ambulanze e settimana prossima si fermeranno per due giorni gli infermieri. A breve potrebbero scioperare anche insegnanti e medici. Ieri si è concluso con un nulla di fatto il primo tentativo di aprire un tavolo negoziale coi sindacati della sanità. “E’ stata un’opportunità perduta”, ha tagliato corto a conclusione della riunione Onay Kasab, dirigente di Unite. Il governo ha riavviato contatti – al momento senza esiti positivi – pure con altre categorie in agitazione, dai lavoratori delle ferrovie agli insegnanti, dopo mesi di muro contro muro di fronte alla raffica di scioperi tuttora in corso o in agenda sull’isola. Kasab ha poi rincarato la dose, definendo “un insulto” la prima bozza di proposta presentata dal ministro e dai suoi collaboratori su un aumento extra di stipendio limitato a un anno e legato alla “produttività” di risultato.

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