Oltre 100mila persone, in appena due giorni, hanno omaggiato la salma del Papa emerito Benedetto XVI esposta nella Basilica Vaticana. Una folla di fedeli che non si attendeva nessuno, nemmeno nello Stato più piccolo del mondo. Decine di migliaia di persone che hanno raggiunto Roma rapidamente, viaggiando anche per molte ore in treno e in macchina. Un popolo commosso che non ha dimenticato Ratzinger, nonostante il suo pontificato si sia concluso già da quasi dieci anni, alle 20 del 28 febbraio 2013. Ma il mite e fragile Benedetto XVI, il “nonno saggio in casa”, come lo ha sempre definito il suo successore, Papa Francesco, è rimasto nel cuore di tantissimi fedeli.

Una fila composta si forma già dalle prime ore del mattino e attende in silenziosa preghiera di entrare nella Basilica Vaticana, lì dove, davanti all’altare della confessione, è esposto il corpo del Pontefice che rimarrà nella storia per essersi dimesso dopo appena otto anni di governo. Il prefetto della Casa Pontificia e fedelissimo segretario particolare di Ratzinger, l’arcivescovo Georg Gänswein, con le Memores Domini, le laiche consacrate di Comunione e liberazione che hanno assistito Benedetto XVI, pregano davanti alla salma del Papa emerito. Il presule si sofferma spesso a salutare amici e semplici fedeli che omaggiano il corpo di Ratzinger.

Un flusso ininterrotto che non è, però, formato da nostalgici ratzingeriani o da frontali oppositori di Bergoglio. Tutt’altro. Si tratta di persone che hanno scoperto, anche dopo il gesto rivoluzionario delle dimissioni, la grandezza e l’umiltà di Benedetto XVI, al di là dei numerosi problemi di governo e dei tradimenti interni che hanno segnato il suo pontificato. Nella prima notte in cui il corpo di Ratzinger è stato esposto nella Basilica Vaticana, dove rimarrà fino al 4 gennaio 2023, una decina di persone ha chiesto al parroco di San Pietro, padre Agnello Stoia, di poter vegliare la salma del Papa emerito. Una veglia che si replicherà anche nelle altre due notti in cui il corpo di Ratzinger resterà nella Basilica Vaticana. Un segno estremo di devozione per non lasciare sole le spoglie di Benedetto XVI.

Uscendo dalla Basilica di San Pietro, i fedeli si fermano nel punto vendita della Libreria Editrice Vaticana intitolato a san Giovanni Paolo II per acquistare soprattutto l’edizione straordinaria de L’Osservatore Romano listato a lutto, pubblicato il giorno della morte di Benedetto XVI. Ma c’è anche chi acquista altri ricordi del Papa emerito e i testi più importanti della sua sconfinata produzione editoriale. Dal bestseller Introduzione al cristianesimo, pubblicato nel 1968, la cui lettura convinse Wojtyla, nel 1981, a nominare Ratzinger prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Al libro scritto, nel 1984, con Vittorio Messori: Rapporto sulla fede. Alla trilogia su Gesù di Nazaret pubblicata da Papa, ai quattro libri intervista scritti con il suo storico biografo, Peter Seewald, Il sale della terra e Dio e il mondo quando era ancora cardinale, Luce del mondo da Pontefice e, infine, Ultime conversazioni da Papa emerito. Fino alle sue tre encicliche: Deus caritas est, Spe salvi e Caritas in veritate.

Intanto, piazza San Pietro è stata allestita per il funerale di Benedetto XVI che si terrà il 5 gennaio 2023, alle 9,30, e sarà presieduto da Bergoglio. Una celebrazione che è destinata a entrare nella storia perché, per la prima volta, la messa esequiale di un Pontefice sarà presieduta dal suo successore. Un evento che richiamerà a Roma numerosi capi di Stato e di governo. La prima delegazione ufficiale presente sarà ovviamente quella italiana guidata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, seguita da quella tedesca, anch’essa guidata dal capo dello Stato, il presidente Frank-Walter Steinmeier. Previsti 125 cardinali e 420 vescovi. Inoltre, è molto probabile che la presenza dei fedeli supererà enormemente le previsioni dei giorni precedenti che si orientavano sulle 60mila persone.

Twitter: @FrancescoGrana

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