Benedetto XVI scrive la storia anche con la sua morte. Quello di Ratzinger, infatti, sarà il primo funerale di un Papa emerito. Una celebrazione che sarà presieduta dal suo successore, Papa Francesco, il 5 gennaio 2023 alle 9:30 in piazza San Pietro, e che ovviamente non sarà seguita dal conclave. Quella di Benedetto XVI è una morte che non segna l’inizio della Sede Vacante, il periodo che va dalla fine di un pontificato all’inizio del successivo con l’elezione del nuovo Pontefice nella Cappella Sistina. Sono trascorsi quasi dieci anni perché, dopo le dimissioni dell’11 febbraio 2013, rese effettive alle 20 del 28 febbraio successivo, con la sua morte Benedetto XVI scrivesse quest’ulteriore e inedita pagina di storia. Mai prima d’ora un Papa aveva presieduto il funerale del suo immediato predecessore. L’8 aprile 2005 proprio a Ratzinger toccò presiedere il funerale di san Giovanni Paolo II, ma lo fece in qualità di cardinale decano: il conclave che lo avrebbe eletto iniziò appena dieci giorni dopo.

L’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice si è preparato da molto tempo per questo evento storico, già da quando a guidarlo era monsignor Guido Marini, attualmente vescovo di Tortona. Fu lui a far approvare a Francesco il rituale per il funerale del Papa emerito che verrà utilizzato, per la prima volta, proprio per le esequie di Benedetto XVI. Ora toccherà a monsignor Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, dirigere tutte le liturgie funebri del Papa emerito, a partire dall’esposizione della salma di Ratzinger nella Basilica Vaticana dalla mattina del 2 gennaio 2023. A differenza di quello previsto per il funerale del regnante, il rituale per le esequie del Papa emerito differisce sostanzialmente per due aspetti. Tutte le orazioni sono state modificate: non si prega per il Pontefice che è morto regnando, bensì per il Papa che ha cessato già da tempo di governare, ovvero per il vescovo emerito di Roma. L’altra modifica importante riguarda la presidenza delle esequie: non spetta al cardinale decano, bensì al Pontefice regnante. Nel rito non sono stati toccati gli altri aspetti che caratterizzano le esequie di un Papa. Non ci saranno i novendiali, i nove giorni di lutto papale che iniziano con il funerale, visto che Ratzinger non è morto regnando.

Benedetto XVI ha da tempo disposto che la sua sepoltura avvenga nelle Grotte Vaticane, precisamente nella cappella dove è stato sepolto san Giovanni Paolo II dal giorno del funerale fino alla beatificazione, presieduta proprio da Ratzinger il 1° maggio 2011. Con quella celebrazione, infatti, il corpo del Papa polacco fu traslato nella Basilica Vaticana, nella Cappella di San Sebastiano, senza procedere alla riesumazione, visto il poco tempo trascorso dalla morte, appena sei anni. In quella cappella, prima di Wojtyla, è stato sepolto san Giovanni XXIII fino a quando, con la sua beatificazione presieduta dal Papa polacco il 3 settembre 2000, il suo corpo venne riesumato e traslato nella Basilica di San Pietro. Benedetto XVI aveva affidato la sua volontà sulla propria sepoltura all’allora arciprete della Basilica Vaticana, il cardinale Angelo Comastri, che, dopo l’elezione di Papa Francesco, gli ha comunicato questa indicazione.

Twitter: @FrancescoGrana

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