A poche ore dall’ufficializzazione, con la consultazione online degli iscritti, dell’alleanza M5s-Pd alle prossime elezioni regionali in Lombardia, si chiudono definitivamente, invece, gli spiragli di una corsa in coalizione nel Lazio. Il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, sbarra la strada al sostegno al candidato laziale del Pd e attuale assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. “La questione morale è la premessa di ogni azione politica”, spiega Conte. “Non posso accettare che in una mia lista del M5s ci possa essere una persona che deve alla Regione Lazio quasi 300mila euro, perché ha creato un danno erariale accertato”. Il riferimento è alla condanna della Corte dei Conti inflitta a D’Amato. “Non ci giriamo intorno: non posso accettarlo come candidato alla Regione”, taglia corto il presidente M5s all’assemblea regionale di Coordinamento 2050.

Alleanza Si-M5s – E proprio dall’assemblea che raggruppa le forze progressiste a sinistra, arriva il sostegno al Movimento 5 stelle di Sinistra Italiana: con oggi “confermiamo, come Sinistra Italiana, la nostra adesione ad avere un confronto serrato, attorno ad una lista unitaria che stia nel campo dove c’è il Movimento 5 Stelle”, ha detto il segretario del Lazio di SI, Massimo Cervellini. “Fino all’ultimo, cercheremo, come abbiamo fatto nelle settimane precedenti, di far cambiare posizione al Pd e rimuovere gli ostacoli, sia programmatici che politici, che hanno impedito fino ad oggi di mettere in campo una alleanza larga in grado di battere le destre”, aggiunge Cervellini . Sinistra Italiana precisa comunque che se il Pd non “rimuove gli ostacoli”, cioè i “punti programmatici fondamentali” e la candidatura di D’Amato “fatta in maniera solitaria e autonoma senza nessuna forma di condivisione con altre forze presenti al tavolo del centrosinistra”, le strade si divideranno.

La replica di D’Amato – Dal fronte Pd però la linea rimane invariata e il candidato Alessio D’amato replica al M5s: “Non corro appresso a nessuno. Se Conte ha deciso di rompere se ne assume la responsabilità e come diciamo a Roma chi rompe paga e i cocci sono suoi”, ha commentato a margine della manifestazione del Pd contro la manovra. “Conte- ha aggiunto d’Amato – fa l’avvocato del popolo a senso unico: si tratta di fatti risalenti a 16 anni fa; allora Conte dovrebbe far dimettere a che i suoi assessori in Regione”.

Il candidato di Fdi – Dal centrodestra, invece, dalla festa del decennale di Fratelli d’Italia arriva l’annuncio di Giorgia Meloni: “Entro lunedì annuncerò il nome“. La presidente del Consiglio, dal palco di Piazza del Popolo, non scioglie il nodo ma conferma che “chiaramente l’indicazione del candidato alle regionali spetta a Fdi“. Sulle modalità si dice pronta a condividere la scelta con gli alleati e per questo già domenica presenterà a Forza Italia e Lega “una rosa di tre nomi“.

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