Più di 13 milioni di follower e 230 milioni di ‘mi piace’ su TikTok. E pensare che prima lavorava presso l’IMA – colosso del packaging della famiglia Vacchi – mentre i social erano solo un gioco. Parliamo di Fabio Farati, noto ai più con il nome di Faffapix. Intervistato dal Corriere, ha raccontato la propria storia (non tutta rose e fiori).

I fatti. Originario di Granarolo dell’Emilia, classe 1996, studia elettronica e inizia a lavorare come tecnico all’IMA Group, che gli permette un buon salario. Poi la svolta. “Ho scaricato TikTok nel 2018, ci giocavo come tutti”, ha spiegato il tiktoker. Tra illusioni, magie ed effetti scenici, i suoi filmati riscuotono un ottimo riscontro e i follower crescono gradualmente. Faffapix ci sa fare tanto che ad oggi alcuni suoi video arrivano a 15, 18 milioni di visualizzazioni e può contare sulla collaborazione di grandi nomi come Alessandro Del Piero, Jason Derulo, Elettra Lamborghini e ovviamente Gianluca Vacchi. Inizialmente, però, in molti pensavano che fosse un folle a lasciare il ‘posto fisso’ per cercare qualcosa di così apparentemente astratto. A febbraio 2020 raggiunge il primo milione di follower, anche grazie alle offerte che arrivano dapprima da un’azienda portoghese, che gli chiede filmati in cui appare il marchio, poi dalla Regione Marche, la quale gli affida il compito di esaltare sui social la bellezza delle Grotte di Frasassi. Il successo sta arrivando e anche il riscatto. Sì perché Fabio ha dovuto affrontare un momento complesso, in cui tutto sembrava non andare per il meglio. “A fine 2019 – ha ricordato il 26enne -, ho passato due settimane in ospedale con il cervello attivo e il corpo immobile, che non rispondeva. Vedevo doppio. Mi ero svegliato così, i giorni più bui della mia vita. Si chiama sindrome di Miller-Fisher. Poi fortunatamente mi sono ripreso del tutto, ma ho passato mesi di riabilitazione e convalescenza durissimi. Da qui, però, ho imparato la forza, i valori della vita, e l’importanza di affrontare ogni difficoltà che la vita ci mette davanti“.

Una difficoltà non da poco, per intenderci: “La sindrome di Miller Fisher, considerata una variante della Guillain-Barré, si manifesta con ‘caduta’ delle palpebre (ptosi palpebrale), visione doppia (diplopia) e marcia instabile (atassica). Il recupero comincia solitamente nel giro di 4-8 settimane ma può durare anche vari mesi e talora permangono degli esiti”, scrive il sito dell’Humanitas. Ma torniamo a Faffapix, che riesce a rialzarsi e, tra convalescenza e lockdown, a realizzare sempre più contenuti.

Quindi la popolarità e i numeri che crescono. Aumentano i progetti: si aggiunge YouTube, Instagram, un libro per ragazzi (“Backman e l’amore oltre il tempo”, ed. Mondadori). Poi la camera di commercio italiana a Los Angeles che lo premia come “Italian excellence” e, finalmente, il riconoscimento da parte dei genitori: “Adesso sì, anche i miei genitori sono contenti”. “Troppo facile”, potrebbe dire qualcuno. Ma questo è. I fan, comunque, non gli mancano: “Quando decisi di licenziarmi, nel maggio 2020, i miei naturalmente si arrabbiarono, non si capacitavano. Il mio capo era allibito. Solo mia sorella e la mia ragazza credevano in me”, ha inoltre raccontato. Infine ha concluso: “Ai piccoli fan che mi adorano dico di studiare e credere in loro stessi. Il futuro? Con il mio team e la mia società voglio fondare una casa di produzione che propone anche consulenze e crea contenuti per aziende. Punto a trasferirmi a Los Angeles, dove ormai vado molto spesso”.

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