Divieto di “propaganda” sui diritti Lgbt pena multe da migliaia o decine di migliaia di euro. Il via libera alla legge è arrivato dalla Duma, la camera bassa del Parlamento russo, e prima di essere promulgata dal presidente Vladimir Putin la norma dovrà essere votata anche dal Consiglio della Federazione, la camera alta del Parlamento. Ma l’approvazione, probabilmente entro fine mese, è praticamente scontata. Le nuove misure vietano la “propaganda su relazioni sessuali non tradizionali” non solo verso minori, come già decretato in una legge del 2013, ma anche verso le persone con più di 18 anni. Sono riconosciute come illegali le informazioni sui diritti Lgbt e sulla transizione di genere nei media, nella pubblicità, nella letteratura e nel cinema. Vietata anche la propaganda sulla pedofilia.

Le multe – Le sanzioni, per chi non rispetta la legge, vanno da 50mila a 100mila rubli, ma se la propaganda coinvolgerà i minori, le multe possono aumentare da 100mila a 200mila rubli. Nel dettaglio, il testo prevede multe per “la diffusone di informazioni o azioni pubbliche“, così come la propaganda per il cambiamento di genere, fino a 100mila rubli (circa 1.700 euro) per i residenti, fino a 200mila rubli (circa 3.500 euro) per i funzionari e fino a 1 milione di rubli ( circa 17.000 euro) per le persone giuridiche. La multa massima per le stesse azioni su Internet o nei media sarà fino a 5 milioni di rubli (circa 83.000 euro). Inoltre, amplia le restrizioni esistenti, vietando la diffusione di informazioni sulle transizioni di genere ai minori. Le violazioni sono punibili con multe e, se commesse da non residenti, possono portare alla loro espulsione dalla Russia.

Le associazioni per i diritti – Attivisti Lgbt contattati da Moscow Times affermano che la loro comunità sarà costretta a vivere nell’ombra, con conseguenze sulle organizzazioni Lgbt e le loro sedi. “Questa legge avrà impatto su tutti, non solo le persone Lgbt. la cosa più spaventosa è che la legge riguarda tutto: film, serie Tv, media, pubblicità”, dice Noel Shaida, capo del gruppo per i diritti Lgbt Sphere Foundation, chiuso quest’anno dalle autorità. Un attivista, indicato solo come Sergey, preconizza un ritorno ai tempi dell’Urss quando le persone Lgbt si incontravano in segreto in luoghi privati, grazie al passaparola. La nuova legge s’inquadra nella stretta autoritaria russa e il ritorno ai cosiddetti “valori tradizionali” perseguiti dal Cremlino dopo l’invasione dell’Ucraina.

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