L’Europa aveva parlato della peggiore crisi mai vista da anni tra i due Paesi, e anche il rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell aveva messo in guardia Serbia e Kosovo, ritenendoli già responsabili di eventuali violenze. Ma ora Belgrado e Pristina, anche grazie alla mediazione di Bruxelles, hanno raggiunto un accordo su “misure per evitare un’ulteriore escalation” nella disputa per le targhe (ovvero sulla norma voluta da Pristina che obbliga la reimmatricolazione delle auto con targa serba in Kosovo) che da mesi fa salire la tensione tra i due Paesi. “Abbiamo un accordo”, ha scritto su Twitter Borrell dopo un nuovo round di colloqui a Bruxelles tra serbi e kosovari, spiegando che Belgrado – che non riconosce le targhe emesse dalla sua ex provincia indipendente dal 2008 – ha accettato di smettere di emettere targhe per i residenti serbi del Kosovo. Mentre Pristina– che aveva annunciato che le targhe serbe non sarebbero state più valide dal primo novembre – non chiederà ai veicoli che hanno già la targa serba di cambiarla. In pratica si tratta della proposta di accordo discussa già lunedì quando, dopo 8 ore di negoziati, la trattativa era fallita. Ma dopo la mediazione degli Stati Uniti, le parti sono tornate al tavolo negoziale. Ed ora Borrell le invita a discutere dei prossimi giorni “i prossimi passi”.

L’intesa è arrivata la scorsa notte dopo tre giorni di tensioni, negoziati serrati e attacchi incrociati, al termine di una lunga riunione tra i capi negoziatori di Serbia e Kosovo, Petar Petkovic e Besnik Bislimi, mediata dal rappresentante speciale per il dialogo Pristina-Belgrado, Miroslav Lajcak. L’incontro è stato convocato a due giorni dalla riunione di emergenza convocata da Borrell, con il presidente serbo, Aleksandar Vucic, ed il premier kosovaro, Albin Kurti, e conclusasi con un nulla di fatto. Le parti hanno concordato delle misure per evitare un’ulteriore escalation e per concentrarsi pienamente, con urgenza, sulla proposta sulla normalizzazione delle loro relazioni, presentata a settembre dall’Ue e sostenuta da Francia e Germania, si legge in una nota del capo della diplomazia europea. In particolare, la Serbia non emetterà nuove targhe con le denominazioni delle città del Kosovo, ed il Kosovo farà cessare qualsiasi ulteriore azione relativa alla nuova registrazione di veicoli. L’Ue garantirà che questioni e principi fondamentali relative alla normalizzazione saranno affrontate nel contesto della proposta, si legge ancora nella nota, in cui si sottolinea come la necessità per ambo le parti di attuare gli accordi di dialogo siglati in passato. Le parti sono invitate nei prossimi giorni a discutere le fasi successive nel quadro della proposta con l’obiettivo di presentare i risultati entro il prossimo gruppo speciale sulla normalizzazione con il Kosovo e l’aggiornamento sul capitolo 35 per la Serbia. In caso di ostruzione da una delle Parti, l’Ue può porre termine al processo. Borrell e Lajcak si impegnano infine a continuare a facilitare il processo di normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo ed aggiornare regolarmente gli Stati membri dell’Ue e i partner sui progressi compiuti dalle parti.

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