“Essere single è l’unico modo per essere felici”. Ne è convinta Ema Stokholma. Può sembrare un’osservazione dolceamara, e forse in fondo lo è, eppure la conduttrice e speaker radiofonica argomenta la sua tesi in questi termini: “Non ho bisogno di niente, sono indipendente, è difficile per me fare entrare qualcuno in questo paradiso che mi sono costruita, che è la mia vita”.

Intervistata dal settimanale Oggi la Stokholma parla anche del rapporto con la propria immagine: “Mi sono pentita di avere fatto i tatuaggi, sto cercando di cancellarli tutti, anche se sarà impossibile. Se posso dare un consiglio, non fateli”. A darle una mano a maturare nuove consapevolezze su di sé è anche l’esperienza che sta facendo a Ballando con le stelle, che le sta dando modo, insieme all’analisi, di capire alcuni aspetti della propria persona: “Faccio un percorso in analisi da tanti anni e mi sono resa conto che c’era un muro: non accettavo la mia immagine. I tatuaggi, i capelli rosa sono un modo per nascondere il mio corpo… in poche settimane è cambiato tutto. È come se avessi scoperto di avere un corpo, una postura, una sensualità”.

Arrivare al punto in cui è oggi non è stato semplice per Ema, che in passato ha preso strade che ora non vuole più percorrere: “Ho fatto la squatter, dormivo nelle case occupate, perché ero stanca di seguire le regole della società, ho toccato il fondo e poi mi sono detta: basta, voglio andare dove c’è la luce, dove c’è l’aria, voglio respirare. Non mi perderò mai più”.

Ma ancor prima di quei giorni, la speaker radiofonica ha dovuto fare i conti con una madre violenta che le ha causato non pochi traumi a livello psicologico. “Mia madre non c’è più e non mi ha mai chiesto scusa, non c’è motivo di perdonarla. Ho preferito capirla, provare empatia per lei. Perdonare vorrebbe dire: ok, riparto da zero, invece no. Io mi ricordo tutto quello che è stato fatto a me e a mio fratello. Ma ora so che anche lei era una vittima, non stava bene”. Dei tanti soprusi aveva parlato già in altre occasioni. Nel 2020, ospite di Caterina Balivo a Vieni da me, aveva rivelato: “A lei dava fastidio anche la mia fisicità, il mio respiro. Le dava fastidio il rumore che facevo quando mangiavo, la voce, il disegno che avevo fatto in quel momento. Quando lei picchiava mio fratello, io tiravo un sospiro di sollievo perché sapevo che per due o tre giorni mi avrebbe lasciata in pace. Ho odiato profondamente mia madre, a volte volevo ucciderla”. Oggi invece Ema Stokholma è una donna che sta rimettendo in ordine i tasselli della propria vita e ha costruito le proprie certezze un passo – anche di danza – dopo l’altro.

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