La notizia era stata inizialmente diffusa dall’intelligence ucraina: il Gruppo Wagner, compagnia militare privata di mercenari dell’oligarca russo Yevgeny Prigozhin, stava arruolando anche detenuti con gravi malattie per rimpolpare le fila del fronte ucraino. Una conclusione basata sul reclutamento avvenuto nella sola colonia correttiva n. 5 nel villaggio di Metalostroy, nella regione di Leningrado, dove erano stati prelevati più di cento prigionieri con una diagnosi confermata di Hiv o epatite C. Una notizia che ora, scrive su Twitter il ministro della Difesa britannico, pare avere trovato conferma dallo stesso Prigozhin, uomo da sempre vicinissimo a Putin e a capo dell’organizzazione che conta almeno 8mila mercenari di professione schierati su tutti i fronti caldi del neoimperialismo russo, in Africa, Medio Oriente e Ucraina.

Il gruppo Wagner avrebbe effettivamente modificato i suoi standard privilegiando la quantità rispetto all’esperienza o alla qualità dei combattenti, perché l’obiettivo è quello di creare una “linea Wagner” difensiva lunga 200 chilometri nell’Ucraina orientale. Un piano che l’oligarca ha già discusso con Putin e che richiede una grande forza lavoro, osserva l’intelligence britannica. Gli 007 di Kiev hanno inoltre verificato che per ‘marcare’ i militanti infetti, il Gruppo Wagner li obbliga a indossare dei braccialetti: quelli rossi per la presenza dell’Hiv, quelli bianchi per la presenza dell’epatite. Secondo l’intelligence ucraina, l’indignazione per questa situazione sta crescendo tra gli stessi mercenari. In Ucraina sono già stati scoperti soldati catturati con Hiv ed epatite, “il che conferma le informazioni sul reclutamento” di massa di prigionieri infetti“. All’inizio di settembre è girato un video su internet in cui Prigozhin invitava personalmente i detenuti russi a combattere in Ucraina.

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