Papa Francesco torna a condannare la minaccia di una guerra nucleare. A una settimana dall’Angelus nel quale si era rivolto sia al presidente russo, Vladimir Putin, sia a quello ucraino, Volodymyr Zelensky, Bergoglio, ricordando l’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II, sessant’anni fa, ha affermato: “Non possiamo dimenticare il pericolo di guerra nucleare che proprio allora minacciava il mondo. Perché non imparare dalla storia? Anche in quel momento c’erano conflitti e grandi tensioni, ma si scelse la via pacifica. Sta scritto nella Bibbia: ‘Così dice il Signore: fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, così troverete pace per la vostra vita”. Parole pronunciate anche questa volta all’Angelus, al termine della celebrazione eucaristica per le canonizzazioni di Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti presieduta dal Papa in piazza San Pietro.

“I due santi oggi canonizzati – ha affermato Francesco nell’omelia – ci ricordano l’importanza di camminare insieme e di saper ringraziare. Il vescovo Scalabrini, che fondò due congregazioni per la cura dei migranti, una maschile e una femminile, affermava che nel comune camminare di coloro che emigrano non bisogna vedere solo problemi, ma anche un disegno della provvidenza: ‘Proprio a causa delle migrazioni forzate dalle persecuzioni – egli disse – la Chiesa superò i confini di Gerusalemme e di Israele e divenne ‘cattolica’; grazie alle migrazioni di oggi la Chiesa sarà strumento di pace e di comunione tra i popoli’. C’è una migrazione, in questo momento, qui in Europa, che ci fa soffrire tanto e ci muove ad aprire il cuore: la migrazione degli ucraini che fuggono dalla guerra. Non dimentichiamo oggi la martoriata Ucraina! Scalabrini guardava oltre, guardava avanti, verso un mondo e una Chiesa senza barriere, senza stranieri. Da parte sua, il fratello salesiano Artemide Zatti, con la sua bicicletta, è stato un esempio vivente di gratitudine: guarito dalla tubercolosi, dedicò tutta la vita a gratificare gli altri, a curare gli infermi con amore e tenerezza. Si racconta di averlo visto caricarsi sulle spalle il corpo morto di uno dei suoi ammalati. Pieno di gratitudine per quanto aveva ricevuto, volle dire il suo ‘grazie’ facendosi carico delle ferite degli altri. Due esempi”.

Sempre nell’omelia, Bergoglio ha dato un’indicazione chiara: “Per favore, includere sempre, nella Chiesa come nella società, ancora segnata da tante disuguaglianze ed emarginazioni. Includere tutti. E oggi, nel giorno in cui Scalabrini diventa santo, vorrei pensare ai migranti. È scandalosa l’esclusione dei migranti! Anzi, l’esclusione dei migranti è criminale, li fa morire davanti a noi. E così, oggi abbiamo il Mediterraneo che è il cimitero più grande del mondo. L’esclusione dei migranti è schifosa, è peccaminosa, è criminale. Non aprire le porte a chi ha bisogno. ‘No, non li escludiamo, li mandiamo via’: ai lager, dove sono sfruttati e venduti come schiavi. Fratelli e sorelle, oggi pensiamo ai nostri migranti, quelli che muoiono. E quelli che sono capaci di entrare, li riceviamo come fratelli o li sfruttiamo? Lascio la domanda, soltanto”.

Twitter: @FrancescoGrana

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