“L’operazione fatta dal Pd, e in modo specifico da Letta, accecato dall’odio e dal risentimento personale anche nei miei confronti, ha portato Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega a prendersi il Paese. Noi siamo l’opposizione riformista, quella di sinistra con Conte, Bettini, D’Alema, Provenzano e tutti quelli che amano il leader del M5s è invece populista“. Inizia così a “L’aria che tira” (La7) il durissimo attacco del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, all’indirizzo del suo vecchio partito e del suo attuale segretario.

Poi conferma quanto asserito ieri sera a “Zona bianca” (Rete 4) su Elly Schlein: “Se diventa segretario del Pd, metà partito passa con noi. E forse sono stato prudente. Ma penso che la fine del Pd ci sarà sia con Elly, sia senza Elly. Lei non è un’iscritta del Pd. È una ragazza molto brava di cui non condivido praticamente niente, ma quando l’abbiamo candidata nel 2014 si è conquistata un seggio al Parlamento europeo. Quindi, massimo rispetto. Ecco, abituiamoci a rispettare senza odiare. Io vengo qui a parlare bene degli altri, perché è giusto che non ci sia quel linguaggio di odio verbale di Giuseppe Conte“.

Inevitabile il riferimento a Giuseppe Conte (“È quello che si è comportato peggio in questa campagna elettorale, perché mi ha minacciato. Con Conte comunque me la vedrò in tribunale“) e finale frecciata a Enrico Letta: “Draghi fa benissimo a sentirsi con Meloni, lui è un signore che rappresenta e rispetta le istituzioni. Guardate che il passaggio della campanella si fa sempre in questo modo, a parte il caso di uno che fece l’offeso”.

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La débâcle del Pd e l’autoconservazione dell’oligarchia: ne aveva scritto Michels nel 1911

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Travaglio a La7: “Le basi di M5s e Pd volevano l’alleanza prima del voto. Dialogo? I dem hanno cercato di fare la pelle a Conte, ora impossibile”

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