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Belen Rodriguez: “Sequestrata in Argentina con le pistole puntate alla testa, ho visto la morte in faccia. La chiesa ha scomunicato me e la mia famiglia per le mie foto”

La showgirl, pronta a tornare al timone de Le Iene con Teo Mammucari, ricorda la rigida educazione ricevuta in Argentina e i momenti drammatici vissuti prima di arrivare in Italia, compreso il sequestro che poteva costarle la vita

di Emanuele Corbo

Belen Rodriguez scomunicata dalla chiesa. No, la showgirl non si è resa protagonista di alcun atto blasfemo. Da ragazza però alcune sue foto in costume per una rivista hanno fatto infuriare la chiesa protestante frequentata da papà Gustavo in Argentina, e così i Rodriguez non sono stati più graditi. A raccontarlo è la stessa Belen in un’intervista a Sette del Corriere della Sera: “Avevo posato in costume per un giornale, e quando la chiesa era venuta a saperlo, ci aveva scomunicato”. La vicenda c’è da dire che non l’ha turbata nemmeno un po’, anzi la scomunica ha avuto per lei il profumo di una liberazione: “Vedevo tanto fanatismo nei divieti e negli obblighi come quello di donare il dieci per cento dello stipendio, cosa che mio padre faceva” spiega.

UN’EDUCAZIONE SEVERA – I divieti cui la Rodriguez fa riferimento sono quelli imposti dal padre a lei e ai fratelli Cecilia e Jeremias: “Siccome mio padre frequentava la chiesa protestante, noi figli avevamo molti divieti, tra cui: vietato vedere programmi televisivi con contenuto mondano e non religioso”. E così a loro non restava che guardare La casa nella prateria. Anche perché divertirsi come qualsiasi adolescente era fuori discussione: “Mio padre – sempre per le regole della chiesa protestante – non mi permetteva di andare a ballare, né di partecipare ai viaggi di scuola. Vietato mettere gonne corte, vietato ascoltare musica, tranne le canzoni religiose. Insomma, non potevo fare niente, a parte frequentare la chiesa e prendere parte alle iniziative religiose tipo le escursioni”.

IL RICORDO DEL SEQUESTRO IN ARGENTINA – Tarpare le ali alla giovane Belen però è stato del tutto inutile. La vita che sognava e le sue ambizioni erano ben altre. Così, armata di tanto coraggio, a 20 anni si trasferisce in Italia per fare la modella. Se in Argentina quel sogno era costato una scomunica, in Italia si rivela la chiave che apre alla showgirl, e di riflesso a tutta la sua famiglia, le porte del successo e di una nuova vita. Una vita lontana dalla crisi economica che aveva piegato l’Argentina e che aveva fatto perdere la casa anche ai Rodriguez. Nel Bel Paese Belen si lascia alle spalle esperienze traumatiche come il sequestro tante volte raccontato: “In otto, armati e drogati di colla. Io ero in giardino, mi prendono per i capelli, mi trascinano dentro. Ci legano, pistole puntate alla testa”. La showgirl vede la morte in faccia: “Mi chiamano in bagno. Da sola. Penso: se non mi uccidono tutto il resto va bene, il resto lo posso dimenticare”.

UNA NUOVA VITA IN ITALIA – Anche l’arrivo in Italia, però, non è da subito dei più semplici. Insieme a lei ci sono altre 7 ragazze. Sono tutte dirette a Riccione, ma senza permesso di soggiorno vengono fermate dalla polizia e bloccate in aeroporto per 48 ore: “Io riesco a fare una doccia con una monetina regalatami da una signora gentile” ricorda la Rodriguez. Ancora una volta gli ostacoli non hanno la meglio sulla sua forza di volontà. Inizia infatti il lavoro come ragazza immagine, poi tramite un’agenzia di moda sostiene i primi provini per la televisione. Da quel momento “sono tutti sì”. Come quello strappato con insistenza a Davide Parenti per condurre Le Iene, ruolo per il quale è stata riconfermata anche nella nuova stagione al via il 4 ottobre su Italia 1.

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