di Ilaria Muggianu Scano

Nella campagna elettorale “balneare”, quella più breve di sempre, la stessa che, il prossimo 25 settembre, si appresta a essere quella maggiormente disertata della seconda repubblica, o della terza, senza più destre né sinistre, c’è una falange di potenziali elettori sui quali la politica tradizionale sembra non scommettere affatto. Al di là di episodiche puntate social propagandistiche di Chiara Ferragni o di incursioni di giovanissime tiktoker o instagrammer che chiedono di andare “almeno a votare contro Giorgia Meloni”, tra l’adv di un mascara waterproof e quello di un epilatore elettrico, non esiste una proposta elettorale che, a tutti gli effetti, compia lo scatto in più che emancipi dalla polarizzazione innescata ed esasperata dai social.

Chi è di destra è più ostinatamente e urlatamente di destra, chi è di sinistra lo è allo stesso modo, di segno opposto. Ai tempi del pamphlet biografico Io sono Giorgia ci aveva provato Meloni, proponendosi come icona pop, a dire “fare politica è figo”. Chiaro il target, altrettanto chiara la mission: conquistare il giovanissimo partito del non voto. Rimane da chiedersi: i ragazzi di questa generazione, ad alto tasso di perfezionismo, si possono conquistare con così poco?

Stiamo parlando di ragazzi che già a 17 anni hanno girato per il mondo, praticano gli sport più variegati a livello agonistico conseguendo altissimi traguardi, sono polistrumentisti e impegnatissimi in numerose opere benefiche. Hanno le idee chiare sul fatto che la propria realizzazione passi attraverso le relazioni e la conquista di un lavoro per il quale hanno studiato fino a conseguire laurea, specializzazione e diversi master, conoscono più lingue e sono cosmopoliti. Certamente non hanno alcuna, o pochissima, fiducia nella politica militante perché sanno che “uno su mille ce la fa” a far sentire la propria voce nel mare magnum politico italiano.

Intanto in Sardegna la generazione Z vuole vederci chiaro prima di impugnare il certificato elettorale, in qualche caso per la prima volta. Nasce così da due eccellenze sarde l’idea di Convincimi! Una tavola rotonda transpartitica che coinvolge da una parte i giovani gen Z e dall’altra i candidati sardi alle prossime consultazioni politiche. Gli ideatori due ventenni sardi: Angelica Grivèl Serra, neo laureata in Filosofia e scrittrice Mondadori, e Alessio Cozzolino, alfiere della Repubblica, ambientalista e futuro medico chirurgo.

“Per l’impegno e la competenza con cui affronta i grandi temi ambientali e il loro riflesso sulla coesione e la giustizia sociale. La sua attività di giornalista è diventata sempre più intensa negli anni del liceo e ora è riconosciuta e apprezzata a livello di importante testate nazionali”, impegno che gli è valso uno spazio settimanale al Corriere della Sera nell’inserto ambientale Pianeta 2020. Obiettivo dei giovanissimi, che hanno coordinato un gruppo nutrito di ventenni dell’intera isola, è restaurare fiducia nella nuovissima generazione sarda, quella vigile, a tu per tu con i politici che accolgono la sfida. Il partito del non voto sarebbe dunque disposto a votare ma vuole vederci chiaro e lancia un appello al quale hanno risposto tutti gli schieramenti e i maggiori protagonisti della politica regionale: Ada Lai di Forza Italia, Francesca Ghirra dei Verdi, Guido Garau per il Terzo Polo, Romina Mura per il Partito Democratico, Alessandra Todde per il Movimento Cinque Stelle, Carlo Doria per il partito sardo d’Azione.

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