Durante prossimo vertice tra i ministri dell’Energia dell’Unione europea, in programma per il 9 settembre, si discuterà anche di tetto al prezzo del gas. Il tema non era stato inserito nell’ultimo documento provvisorio circolato alla fine della scorsa settimana, ma una nuova versione messa a punto dalla presidenza ceca conferma l’intenzione dell’Ue di andare avanti anche su quella strada: si parla di “limite temporaneo al prezzo del gas importato da specifiche giurisdizioni“. Resta da vedere che potenziale avrà la misura dopo la chiusura a tempo indeterminato delle forniture di gas dal Nord Stream 1 decisa da Gazprom nei giorni scorsi. Il “non paper” della Commissione che circola in queste ore sembra scritto prima dello stop: avverte che l’opzione del cap “va considerata solo se la Ue è pronta ad accettare una totale interruzione delle forniture russe” come ritorsione” per cui la Ue dovrebbe “anticipare e mitigare l’impatto di un eventuale embargo“. Il pacchetto che andrà all’esame deli ambasciatori Ue mercoledì e dei ministri venerdì – la decisione finale arriverà solo la settimana successiva, quando si vedranno i capi di Stato – comprende comunque diverse altre misure: non solo un limite al prezzo dell’elettricità prodotta da rinnovabili e altre fonti i cui costi sono inferiori a quelli del gas, cosa che ne limiterebbe gli “extraprofitti“, ma anche “sospensioni temporanee dei mercati europei dei derivati“. Viene esclusa invece la possibilità di un tetto da applicare a tutte le compravendita di gas nella Ue.

Credito di emergenza e disaccoppiamento dei prezzi – Nell’incontro del prossimo venerdì si discuterà anche di possibili linee di credito d’emergenza per gli operatori del mercato energetico come quelle varate in tutta fretta durante il fine settimana da Svezia e Finlandia. Tra le proposte messe sul tavolo per arrivare a un controllo dei prezzi si leggono quella di “limitare temporaneamente il prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica, limitare temporaneamente il prezzo del gas importato, e l’esclusione temporanea della produzione di energia elettrica da gas dall’ordine di merito e determinazione del prezzo sul mercato elettrico”: si tratterebbe dell’attuazione del famoso “disaccoppiamento” tra prezzi del gas e dell’elettricità. Rispetto poi alle misure coordinate di riduzione della domanda di energia elettrica, si ipotizzano ad esempio provvedimenti simili a quelli di limitazione della domanda nel settore del gas adottati nel luglio 2022.

Von der Leyen insiste sul tetto solo per la Russia – “Stiamo trattando un problema che è in parte l’estrema conseguenza delle azioni russe, l’invasione dell’Ucraina e in particolare la manipolazione delle forniture di gas all’Europa e in questo contesto ha senso pensare quando si tratta di porre un tetto dei prezzi”, ha detto il portavoce della Commissione, Eric Mamer, rispondendo a una domanda sul perché la presidente Ursula von der Leyen ipotizzi un price cap. A chi gli ha chiesto se l’apertura del gasdotto Nord Stream 2, fortemente voluto dalla Russia e definitivamente bloccato proprio a causa dell’invasione dell’Ucraina, possa essere una possibile soluzione alla mancanza di combustibile in Europa, Palazzo Berlaymont ha risposto dicendo che “credere che l’apertura del Nord Stream 2 risolverebbe i problemi energetici dell’Europa è un sogno. Ci sono altre rotte per portare il gas in Europa, non solo il Nord Stream 1. Se ci fosse stata la volontà di redirezionare il gas sarebbe stato possibile, ma questa volontà non c’è ed è chiaro che la Russia e Gazprom stanno usando l’energia come ricatto e forma di pressione”.

Le proposte della presidenza ceca – Anche la presidenza ceca ha avanzato le sue proposte in vista del vertice, come quella di “limitare temporaneamente il prezzo dell’energia elettrica guadagnato dai generatori inframarginali“, il “supporto immediato della linea di credito per i partecipanti al mercato che sperimentano richieste di margini molto elevate, inclusa la possibilità di una soluzione specifica a livello europeo, ad esempio attraverso il ruolo della Bce; la modifica delle regole di negoziazione sulle borse di energia, come la modifica temporanea dei requisiti normativi per le garanzie nel trading di energia elettrica, compresa la revisione degli adeguamenti automatici dei massimali di prezzo; le sospensioni temporanee dei mercati europei dei derivati sull’energia; assoggettare il trading di futures a bande specifiche”.

In più però propone anche di valutare le opzioni su come utilizzare l’Ets dell’Ue (il sistema di scambi di quote di emissione) per far fronte agli attuali elevati prezzi dell’elettricità e garantire che il Consiglio compia rapidi progressi verso l’accordo sui capitoli del RepowerEu nei piani di ripresa e resilienza (Pnrr), inclusa la possibilità di utilizzare quote dalla Riserva di stabilità del mercato. Le opzioni, sottolinea il background paper della presidenza di Praga, “sono intese come una risposta immediata all’attuale situazione straordinaria”, mentre andrà ulteriormente discusso un miglioramento sistemico della progettazione del mercato interno per essere preparati meglio a simili condizioni di mercato nel futuro.

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