Stop alle audizioni pubbliche, l’unico criterio di scelta per le nomine diventa esclusivamente la fiducia del sindaco. Lo ha deciso la giunta di centrodestra di Lucca che a giugno ha vinto le elezioni comunali strappando il municipio al centrosinistra. Proprio l’ex primo cittadino Alessandro Tambellini (Pd) aveva introdotto le audizioni pubbliche con l’obiettivo di aumentare la trasparenza nelle nomine. Provvedimento che il suo successore, Mario Pardini, ha cancellato. “La giunta, dopo aver riflettuto anche sui criteri di nomina degli anni passati, ritiene che sia opportuno che le persone indicate a ricoprire questi incarichi debbano essere di fiducia dell’amministrazione e del sindaco. Saranno l’amministrazione e il sindaco, quindi, ad indicare le nuove nomine su base fiduciaria” ha dichiarato l’assessore al Bilancio Moreno Bruni. “Abbiamo approvato una delibera che cancella cinque anni di ipocrisia di sinistra” rivendica sui social l’assessore Fabio Barsanti della lista Difendere Lucca.

Quindi le società partecipate del Comune avranno dirigenti scelti direttamente da Pardini e non sarà più possibile proporsi con un’autocandidatura dalla società civile. Il provvedimento è stato approvato con 18 voti favorevoli, 1 voto contrario e 5 astenuti. Tra le partecipate che saranno investite da questo cambio di regole ci sono Lucca Crea (che organizza Lucca Comics & Games), Sistema Ambiente, Geal e Lucca Holding Servizi. La prima nomina fiduciaria ha riguardato la Fondazione Giacomo Puccini: il sindaco ha scelto come nuovo componente del consiglio di amministrazione Alberto Veronesi, direttore d’orchestra che alle ultime elezioni era stato candidato sindaco per Azione e che al ballottaggio aveva deciso – pur senza apparentamento – proprio con il centrodestra, suscitando la reazione infuriata di Carlo Calenda: “Non supportiamo coalizioni che hanno dentro Casapound, no vax o antidemocratici, non esiste, non è nella nostra storia”. Il riferimento era – tra gli altri – a Barsanti, ex leader locale di CasaPound.

Contro il provvedimento si è schierato il capogruppo di Sinistra Con Lucca – Civica Ecologista, Daniele Bianucci: “Prima di questo provvedimento ogni nomina aveva un’evidenza pubblica – ribadisce a ilfattoquotidiano.it – si sapeva quando scadeva, chiunque poteva mandare il proprio curriculum per candidarsi”. Le nomine, aggiunge Bianucci, erano comunque “nomine di fiducia del sindaco”, si è sempre trattato di nomine fiduciarie, osservazione che rende ancora meno comprensibile la scelta della giunta: “È un non senso e ne va della trasparenza di queste nomine: il messaggio che passa è che quello che con la fiducia del sindaco non occorra avere evidenza pubblica”. “Credo che questa mossa, che rappresenta un passo indietro, serva al sindaco in prima persona, perché appare in balia di una maggioranza che gli ha permesso di vincere le elezioni ma ora chiede un conto salato”. Per Francesco Raspini, ex candidato sindaco e capogruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale, “è chiaro che il sindaco abbia tutto il diritto di nominare persone di sua fiducia all’interno delle società partecipate. Noi però avevamo scelto un metodo diverso, cioè quello della massima trasparenza. A nostro avviso, infatti, il metodo della selezione dei curriculum, che consente a professionisti e a chiunque abbia i titoli di presentare la propria candidatura, rappresenta un modo per allargare il ventaglio delle possibilità. Aspettiamo di vedere le nomine per poi valutare anche più compiutamente le scelte operate”.

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