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“Salman Rushdie è attaccato ad un respiratore, ha il fegato danneggiato e rischia di perdere un occhio”: come sta lo scrittore accoltellato nello Stato di New York

L’attacco è avvenuto alle 10.45 ora locale (le 16.45 in Italia), poco dopo che Rushdie era salito sul palco del Chautauqua Institution, a un centinaio di chilometri da Buffalo, per tenere una conferenza. Hadi Matar, che secondo il racconto dei testimoni indossava una mascherina nera, si è alzato dalla platea, è saltato sul palco e si è avventato sullo scrittore colpendolo "al collo e almeno una volta all’addome"

di F. Q.

È ricoverato in ospedale attaccato un respiratore Salman Rushdie, lo scrittore accoltellato nella giornata di venerdì 12 agosto mentre stava partecipando ad un festival letterario nello Stato di New York. Trasportato d’urgenza con l’elicottero, è in gravi condizioni: il suo agente, Andrew Wylie, ha fatto sapere al New York Times che non riesce a parlare e rischia di perdere un occhio. “Le notizie non sono buone. Salman probabilmente perderà un occhio, i nervi del braccio sono stati recisi e il suo fegato è stato danneggiato“, ha detto Wylie. Il 75enne autore dei ‘Versi satanici‘ è stato colpito al collo e all’addome da un uomo che è stato arrestato e identificato dalla polizia come Hadi Matar, 24enne residente a Fairview in New Jersey. Matar è stato bloccato da alcune persone che stavano partecipando all’evento letterario che l’hanno immobilizzato fino all’arrivo degli agenti. Non è ancora chiaro il motivo di un attacco così violento contro lo scrittore da anni nel mirino dei fondamentalisti e dell’ayatollah Khomeini che, l’anno dopo la pubblicazione del famoso libro considerato da una parte dell’islam ‘blasfemo’, offrì una taglia di 3 milioni di dollari come ricompensa per la sua morte.

L’attacco è avvenuto alle 10.45 ora locale (le 16.45 in Italia), poco dopo che Rushdie era salito sul palco del Chautauqua Institution, a un centinaio di chilometri da Buffalo, per tenere una conferenza. Hadi Matar, che secondo il racconto dei testimoni indossava una mascherina nera, si è alzato dalla platea, è saltato sul palco e si è avventato sullo scrittore colpendolo “al collo e almeno una volta all’addome”, secondo la ricostruzione della polizia. Colpito anche il moderatore della conferenza, Ralph Henry Reese, che è stato dimesso dall’ospedale qualche ora dopo. “Tutto si è svolto in una manciata di secondi”, ha detto un testimone che era seduto tra il pubblico. “Era coperto di sangue, colava sul pavimento”, ha raccontato. “Ho visto del sangue intorno ai suoi occhi e colargli giù per la guancia“. Lo scrittore è stato soccorso subito da un medico presente in sala e poi è stato trasportato in elicottero in ospedale. Resta ignoto il movente dell’aggressione, alle indagini sta collaborando anche l’Fbi. In serata una folla di curiosi e vicini si è ammassata davanti alla casa dell’aggressore a Fairview, in New Jerseyma è stata allontanata dalla polizia che ha chiuso la strada.

Condanniamo ogni forma di violenza e vogliamo che tutti abbiano la libertà di parlare e scrivere la verità”, ha dichiarato subito dopo l’attacco la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, elogiando il poliziotto intervenuto subito dopo l’assalto allo scrittore. “Gli ha salvato la vita”, ha detto. Il premier britannico Boris Johnson ha condannato l’attacco. “Inorridito dal fatto che Salman Rushdie sia stato accoltellato mentre esercitava un diritto che non dovremmo mai smettere di difendere”, ha twittato. “In questo momento i miei pensieri sono con i suoi cari. Speriamo tutti che stia bene”. Emmanuel Macron ha assicurato che la Francia “è al fianco di Rushdie”. “La sua lotta è la nostra”, ha scritto su Twitter il presidente francese.

Solidarietà all’autore è stata espressa da tutto il mondo letterario e da tanti scrittori. Stephen King si è augurato che Rushdie “stia bene”, mentre J.K. Rowling ha definito l’attacco “una notizia orribile”. “Sto molto male, speriamo che stia bene”, ha scritto su Twitter l’autrice della saga di Harry Potter. PEN America, l’organizzazione no profit che lavora per difendere e celebrare la libertà d’espressione, ha definito l’aggressione “brutale e premeditata”. “Non possiamo pensare a nessun incidente paragonabile a questo violento attacco pubblico contro uno scrittore sul suolo americano”, si legge in una nota dell’organizzazione, ha sottolineato l’amministratore delegato, Suzanne Nossel, la quale ha raccontato che Rushdie le aveva inviato un’email poche ore prima dell’aggressione offrendo aiuto per gli autori ucraini. “Crediamo che la sua voce essenziale non possa e non sarà messa a tacere”.

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