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Morto lo stilista giapponese Issey Miyake, addio al “sarto del vento” che scolpiva i tessuti: è stato l’inventore dell’iconico girocollo nero di Steve Jobs

Dopo aver provato sulla pelle tutto l'orrore della violenza fine a se stessa, decise di dedicare la sua vita alla ricerca del bello, alla creazione di una misurata eleganza e di una purezza sovrumana

di Ilaria Mauri

È morto il 5 agosto scorso, proprio alla vigilia del bombardamento atomico di Hiroshima che gli cambiò la vita, ma la notizia della sua scomparsa è arrivata solo oggi, per sua volontà, ad esequie già terminate. Issey Miyake, lo stilista giapponese ribattezzato il “sarto del vento”, si è spento a 84 anni dopo aver innovato radicalmente il mondo della moda. Aveva sette anni il 6 agosto 1945 quando gli Stati Uniti sganciarono la prima bomba atomica della storia sulla sua città natale, uccidendo 140.000 persone e traumatizzando a vita i sopravvissuti: lui sopravvisse, rimanendo solo leggermente claudicante, ma sua madre morì tre anni dopo a causa delle radiazioni. Dopo aver provato sulla pelle tutto l’orrore della violenza fine a se stessa, decise di dedicare la sua vita alla ricerca del bello, alla creazione di una misurata eleganza e di una purezza sovrumana.

Appena laureato alla Tama University of Fine Arts di Tokyo, si trasferì a Parigi per studiare alla scuola della Chambre Syndicale de la Couture Parisienne. Dopo una parentesi newyorkese, tornò a Tokyo, nel suo Giappone, nel 1970, e iniziò una carriera di stilista di moda e designer caratterizzata dalla ricerca su nuovi materiali e tecnologie, tanto che poi decise di affidare le creazioni del suo Miyake Design Studio al suo collaboratore Naoki Takizawa, per potersi dedicare esclusivamente alla ricerca. È stato l‘inventore dell’iconico girocollo nero diventato la “divisa” di Steve Jobs ma ha fatto la storia soprattutto con il suo plissé, la particolare cucitura dei tessuti con cui conferiva una tridimensionalità scultorea ai suoi capi, tramutandoli istantaneamente in opere d’arte e di design. Tutto questo sempre con un’attenzione a trovare il giusto mix tra le antiche tecniche artigianali del suo Paese e le lavorazioni d’avanguardia da lui studiate. Molti dei suoi abiti avevano la potente leggerezza di un origami, plasmati in materiali ultra-tecnici che ben coniugavano una raffinata sofisticatezza con la praticità e la comodità d’uso. Non faceva mai distinzione di genere, i suoi capi erano unisex, studiati per adattarsi a qualsiasi corpo mantenendo sempre il perfetto gioco di volumi, proporzioni di pieni e vuoti, e geometriche che gli valsero l’appellativo di “sarto del vento”.

Nel 1993 fu nominato Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore in Francia. Nel 2005 Miyake ricevette il Praemium Imperiale per la scultura e nel 2006 vinse il Premio Kyoto per le arti e la filosofia. Nel 2014 l’artista giapponese fu premiato con il prestigioso premio Compasso d’oro Adi (Associazione per il disegno indistriale) per la creazione della famiglia di lampade IN-EI Issey Miyake, realizzate per l’azienda italiana Artemide.

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