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Giornata mondiale dell’orgasmo, il piacere femminile più difficile da raggiungere. Ecco perché e i consigli della sessuologa

Le ricerche scientifiche sul piacere femminile si sono intensificate e i dati parlano chiaro. Secondo lo studio di Journal of Sexual Medicine di giugno 2020, solamente il 64% delle donne aveva raggiunto l’orgasmo durante l’ultimo rapporto sessuale, rispetto al 91% degli uomini. Le donne che incontrano maggiori difficoltà nel raggiungere l’orgasmo sono rappresentate nella fascia d’età al di sotto dei 25 anni (62%)

di Simona Griggio

Educazione al piacere femminile, lotta contro i tabù che generano vergogna e frustrazione. Soprattutto nelle donne, da sempre penalizzate dai pregiudizi. La Giornata mondiale dell’orgasmo, il 31 luglio, e la Giornata internazionale dell’orgasmo femminile, l’8 agosto, portano al centro dell’attenzione il raggiungimento della soddisfazione sessuale: il suo acme, potremmo dire. Un argomento che, a giudicare dal moltiplicarsi delle società e siti di benessere sessuale, è sempre più ricercato dalle donne.

Si offrono consigli, suggerimenti, percorsi educativi, prodotti per l’esplorazione del piacere o per non limitarlo durante le fasi più delicate. Il ciclo, la maternità, la menopausa. Da La valigia rossa, che organizza incontri dal vivo per gruppi di donne e coppie di qualsiasi orientamento sessuale, a Intimina, marchio di salute intima, svedese, che propone prodotti per non privarsi di nulla. Nemmeno nei giorni ciclici. Le rubriche per adolescenti, dal titolo “principianti delle mestruazioni” e “ragazze meravigliose”, aiutano le teenager a scoprire i cambiamenti del corpo senza paura. La base per crescere in armonia sembra essere questa: parlarne. E per le nuove generazioni, a cominciare dall’attivista e influencer Giorgia Soleri che fa une vera e propria battaglia sulla decostruzione dei tabù, la possibilità di esprimersi e condividere è fondamentale.

“Democratizzazione” dell’orgasmo. Lo chiama così la fondatrice di Climax. La piattaforma di sex-education che dopo il successo in Francia e Inghilterra è sbarcata anche in Italia. Obiettivo? Colmare il ‘pleasure gap’ fra maschi e femmine. Ma anche educare in maniera inclusiva, indifferentemente dall’orientamento. Come? Insegnando come si raggiunge la soddisfazione sessuale. Qualcosa che con impegno, disponibilità e ‘metodo’ tutti possono apprendere. E per andare incontro a tutti, anche ai più pigri, cosa fa Climax? Pubblica persino una video-serie di ben 32 episodi. Per insegnare come si colma il divario fra piaceri: femminile e maschile. Due universi, due culture.

“Procurarsi piacere in modo regolare ha un’influenza significativa sul nostro benessere fisico e mentale – spiega – porta a una migliore autostima, a una diminuzione dell’ansia, a un sonno migliore. Aumenta le relazioni sociali riducendo l’utilizzo dei social network”. Insomma, fare l’amore, ma non vagamente o virtualmente, crea un circolo virtuoso positivo.
“Chi lo avrebbe mai detto?”, “E’ la scoperta dell’acqua calda?” Potrebbe dire qualcuno. Sarcasticamente.

Invece è proprio così. Le ricerche scientifiche sul piacere femminile si sono intensificate e i dati parlano chiaro. Secondo lo studio di Journal of Sexual Medicine di giugno 2020, solamente il 64% delle donne aveva raggiunto l’orgasmo durante l’ultimo rapporto sessuale, rispetto al 91% degli uomini. Le donne che incontrano maggiori difficoltà nel raggiungere l’orgasmo sono rappresentate nella fascia d’età al di sotto dei 25 anni (62%), dalle persone insoddisfatte o poco soddisfatte della propria vita affettiva (59%) e sessuale (67%), così come dalle persone in sovrappeso (54%).

“Una funzione orgasmica più elevata – spiega la sessuologa Roberta Rossi sui dati citati – è risultata associata, oltre a un basso livello di stress relazionale sommato a un’alta soddisfazione di coppia, anche alla capacità di adattare l’atto sessuale alle esigenze della donna”. I fattori che influenzano negativamente, secondo la ricerca, il giudizio sulla funzione sessuale femminile sono: insoddisfazione per l’erezione del partner, per il controllo eiaculatorio, per dimensioni del pene. Ma la vince su tutte la mancanza di volontà di fare sesso e di preliminari inadeguati. E poi c’è la questione del ciclo femminile. Vissuto per decenni come un imbarazzo e un limite non solo al sesso ma persino alla pratica dello sport.

In un sondaggio globale Intimina ha scoperto che le donne che evitano il sesso durante le mestruazioni temono di sporcare (60%).
Ed ecco arrivare la novità: si chiama Queendom Come. È la combinazione tra un sex toy di Lelo per rendere ancor più piacevole la masturbazione durante quei giorni e la coppetta mestruale di Intimina, che consente rapporti e masturbazione senza macchie anche durante le mestruazioni.

“Molte persone possono essere poco informate e avere dei tabù riguardo al ciclo e al sesso – prosegue Rossi – quindi non c’è da meravigliarsi che non tutti si sentano a proprio agio con l’esperienza sessuale durante le mestruazioni”. Maggiore informazione, conoscenza possono cambiare il modo di porsi di donne e uomini di fronte a questo aspetto fisiologico.
“Il periodo delle mestruazioni è di maggiore sensibilità al piacere, ovviamente se non si soffre di dolori o altro, e quindi potrebbe essere per alcune donne una bella scoperta”, conclude la sessuologa.

È tutto? No. Conoscere l’anatomia di se stessi e del partner è fondamentale. Il famoso punto G, per esempio. Lo cerco sulla Treccani ma non lo trovo. Mi viene in aiuto Wikipedia: “Il punto G, conosciuto anche come punto Gräfenberg (dal nome del ginecologo tedesco Ernst Gräfenberg, erroneamente ritenuto lo scopritore di questa struttura anatomica), sarebbe un punto particolarmente sensibile della parete anteriore della vagina dell’essere umano femminile e, si teorizza, di altri mammiferi. Poi, scorrendo qua e là i siti di news e benessere femminili, scopro che esistono altri due punti del piacere femminile: il punto A e il punto C. E siamo solo all’inizio dell’alfabeto.

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