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“Quando io e Gianni Agnelli ci ritrovammo nudi nella hall dell’hotel de Paris”: i racconti memorabili di Ljuba Rizzoli

Una vita a metà tra il romanzo e il rotocalco, tra episodi che l’hanno segnata per sempre (lo stupro subito da giovane e il suicidio della figlia Isabella, appena ventiduenne), giri di valzer e giri di flirt (quanti siano caduti ai suoi piedi, resta un mistero) e un patrimonio in gioielli persino superiore a quello della Regina Elisabetta. L'intervista su Vanity Fair

di Francesco Canino

Gli agguati del principe Fahd d’Arabia (che nell’enfasi amorosa le strappa le extension), il corteggiamento fallito di Alain Delon e la liaison con l’Avvocato Agnelli, con cui si ritrovò quasi nuda nella hall dell’Hotel de Paris, a Montecarlo. La vita di Ljuba Rizzoli è stata un giro di giostra tra mondanità estrema, incontri clamorosi, lutti di quelli che non si metabolizzano mai (la figlia Isabella morì suicida a 22 anni), grandi amori e giocate al casinò leggendarie quanto i suoi gioielli. Sette vite in una, insomma, che a 90 anni la vedova dell’indimenticabile editore e produttore cinematografico Andrea Rizzoli ha raccontato a Vanity Fair in un’intervista che ha il sapore del plot di una docu-serie di Netflix destinate a sbancare.

LJUBA RIZZOLI E GIANNI AGNELLI NUDI ALL’HOTEL DE PARIS
Tra i flirt di Ljuba Rizzoli, 90 anni compiuti un mese fa, mai confermati fino ad ora c’era quello con l’avvocato Gianni Agnelli, entrambi preceduti dalla loro fama di seduttori seriali. “Sono passati tanti anni, chi se lo ricorda…”, dice a Vanity Fair. Poi però lo ammette – “ma sì, qualche coup de canapé c’è stato, ma niente che potesse compromettere la nostra amicizia” – e scende nei dettagli con un aneddoto gustosissimo: fu per colpa di un terremoto che tutti seppero della loro liaison. “Cercavamo di essere discreti, ma un giorno il destino ci si è messo contro. Eravamo a una festa all’Hotel de Paris, a un certo punto Gianni mi dice: ‘Saliamo su alla suite Churchill’. Lo seguo, entriamo in quella stanza sfarzosissima dagli enormi lampadari in cristallo e ci mettiamo ad amoreggiare. Poco dopo vediamo i lampadari muoversi e tintinnare: il terremoto. Afferriamo due accappatoi e corriamo giù per le scale, ritrovandoci così nella hall nudi. Che fou rire».

IL PRINCIPE ARABO CHE CORTEGGANDOLA LE STRAPPÒ LE EXTENSION
Del resto, il marito Andrea Rizzoli sapeva delle sue avventure e non le temeva. “Ljuba, matrimonio open” disse ad un certo punto alla moglie, diventata un’icona vivente in tutta la Costa Azzurra negli anni d’oro della mondanità ruggente. Tra i suoi corteggiatori ci fu anche il principe Fahd d’Arabia, che al Casinò di Montecarlo la scambia inizialmente per una prostituta. I Rizzoli lo invitano nella loro villa a Cap Ferrat, anche su suggerimento del Ranieri III di Monaco (la coppia è stata molto legata a lui e a Grace Kelly), fino a quando il principe saudita perde la testa per lei, inizia corteggiarla e le regala una Rolls-Royce color ciclamino. “Mi supplica di seguirlo nella sua dépendance, che io conoscevo bene perché era quella che affittava Andreotti tutte le estati con la sua famiglia. A un certo punto, per sfuggire alle sue braccia che andavano dappertutto, il postiche che rendeva la mia chioma fluente rimase incastrato sotto al suo gomito. Io ero imbarazzatissima”, ricorda divertita.

IL CORTEGGIAMENTO DI ALAIN DELON
Tra i tanti belli, ricchi e famosi che hanno perso la testa per Ljuba Rizzoli ci fu anche Alain Delon, che a Megève la corteggia fino allo sfinimento ma si gioca male le sue carte e finisce per toglierle il saluto. “Dopo una serata piuttosto animée io e Marina Cicogna ci ritroviamo in una stanzetta nel sottotetto, una chambre des skieurs. Tempo qualche minuto e sentiamo un fruscio: qualcuno ci aveva infilato un pezzo di carta sotto la porta. Lo apriamo: “Ti aspetto alla camera 104. Alain”. Marina non ci pensò su un secondo e corse giù. Il mattino dopo, in sala colazioni, Delon non mi rivolse la parola“.

CHI È LJUBA RIZZOLI
Sposata prima con il petroliere Ettore Tagliabue poi con Andrea Rizzoli (figlio di Angelo, il fondatore dell’omonima casa editrice), da cui ebbe la figlia Isabella, Ljuba Rizzoli – tra le prime modelle italiane, poi regina del jet set internazionale fino a diventare a lungo l’italiana più iconica di Montecarlo e della Costa Azzurra -, è stata una delle donne più belle, ricche e corteggiate di sempre. Nella sua villa di Cap Ferrat sono passati tutti, da Ronald Reagan con Nancy a Paul Newman, da Cary Grant alla Fallaci, passando per i Krupp, gli Agnelli, Onassis e altri billionaire. Una vita a metà tra il romanzo e il rotocalco, tra episodi che l’hanno segnata per sempre (lo stupro subito da giovane e il suicidio della figlia Isabella, appena ventiduenne), giri di valzer e giri di flirt (quanti siano caduti ai suoi piedi, resta un mistero) e un patrimonio in gioielli persino superiore a quello della Regina Elisabetta (“credo sia vedo, ma non mi hanno portato la felicità”, ammette). Oggi ha 90 anni e vive a Montecarlo.

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