Dopo l’avvertimento lanciato ieri da Giorgia Meloni agli alleati del centrodestra sulla premiership, la coalizione che stando agli ultimi sondaggi ha più chance di vittoria alle elezioni del 25 settembre ora si spacca sui balneari. Facendo a gara, alla vigilia di una campagna elettorale che si giocherà anche tra gli ombrelloni, su chi è più in prima linea per difendere i privilegi della categoria. Le crepe sono emerse plasticamente alla Camera, che ha dato via libera con 345 voti favorevoli e 41 contrari al Ddl Concorrenza “depurato” (come concordato dalla ex maggioranza) dalle norme su taxi e ncc. Fratelli d’Italia ha votato contro gli articoli sulla messa a gara delle spiagge e gli indennizzi a chi non otterrà il rinnovo, rivendicando senza mezzi termini di essere stata l’unica forza a tutelare i concessionari. Forza Italia al contrario, come la Lega, ha fatto leva sulla responsabilità spiegando di aver votato a favore per rispettare gli impegni del Recovery plan. Ma per inseguire la Meloni e dare un segnale ha presentato un ordine del giorno che “impegna il governo ad attuare dei criteri più razionali e non penalizzanti per l’utilizzo delle concessioni per finalità turistico-ricreative”.

“Fdi è stato l’unico partito che ha votato contro gli articoli 3 4 e 5 del ddl concorrenza sui balneari”, ha scandito il capogruppo di Fdi in commissione Attività produttive di Montecitorio Riccardo Zucconi, sostenendo che l’articolo 3 “si basa su presupposti falsi e su sentenze del Consiglio di Stato che, deliberando su questa materia, ha debordato le proprie funzioni. Con l’approvazione dell’articolo 3 e seguenti del Ddl la maggioranza mette in ginocchio più di 30mila aziende balneari, recando un danno irreparabile al sistema economico italiano”. E ancora: “Il Pnrr non cita mai la questione balneare come impeditiva per l’accesso ai fondi. Basta con questa menzogna“. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di FdI, ha anche colto l’occasione per promettere che “nel caso in cui vincessimo, Fratelli d’Italia s’impegna a far scadere la delega del decreto legislativo, per i balneari e per tanti altri settori toccati e stravolti dal ddl Concorrenza che ignorando il principio della reciprocità si scagliano contro imprese familiari senza offrire alcun nuovo spazio sul mercato europeo”.

I forzisti dal canto loro ricordano però che la legge sulla concorrenza attesa ora al Senato per l’ultima lettura è “uno tra i principali impegni assunti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza”, come ha rimarcato il senatore Gilberto Pichetto, viceministro allo Sviluppo economico, aggiungendo che “in un momento congiunturale come quello attuale il ddl concorrenza interviene con alcune misure strutturali destinate a dare una risposta concreta alle presenti e future esigenze del nostro sistema produttivo” con “riforme importanti, in grado promuovere un maggiore dinamismo concorrenziale, di rilanciare la competitività del sistema-Paese e favorire lo sviluppo dell’economia reale, dal diritto dell’impresa, all’energia, al mondo del commercio e dei consumatori, passando per una migliore qualità ed efficienza dei servizi pubblici“. Via libera convinto, dunque. Sulla stessa linea la Lega, che ha detto sì al provvedimento e con Edoardo Rixi sottolinea di aver contribuito a “migliorare molti punti” compreso quello sulle concessioni “per tutelare le micro, piccole e medie imprese e soprattutto per tutelare coloro che hanno una fonte di reddito prevalente dalla concessione”. Il Carroccio “difende il lavoro e la capacità di impresa in Italia, su questo non facciamo sconti a nessuno”, la chiosa.

Il sostegno convinto al provvedimento però ha ceduto il passo dopo che FdI ha alzato i toni sui balneari. “L’impegno di Forza Italia a favore delle imprese balneari è fuori discussione”, si sono affrettati a scrivere in una nota i senatori Maurizio Gasparri e Massimo Mallegni, esprimendo compiacimento per “l’ordine del giorno presentato a Montecitorio dai colleghi Squeri e Bagnasco che impegna il governo ad attuare dei criteri più razionali e non penalizzanti per l’utilizzo delle concessioni per finalità turistico-ricreative” perché “serve avere visione e lungimiranza. I balneari non sono un’entità astratta. Sono piccole aziende, molto spesso a conduzione familiare, che hanno creato strutture investendo il proprio denaro, dando per giunta lavoro a molte persone. Forza Italia è in prima linea da sempre per difendere queste famiglie”.

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