la Commissione Ue ha ridotto le sue stime sulla crescita economica europea del 2022 e 2023. Quest’anno il Prodotto interno lordo della zona euro dovrebbe aumentare del 2,6%, l’anno prossimo dell’1,3%. Le previsioni di qualche mese fa erano rispettivamente + 2,7% e + 2,3%. Al momento non è previsto uno scenario di recessione. La guerra della Russia contro l’Ucraina “continua a incidere negativamente sull’economia dell’Ue” che, evidenzia Bruxelles, “rimane particolarmente vulnerabile agli sviluppi dei mercati energetici a causa dell’elevata dipendenza dai combustibili fossili russi” (circa il 30% del gas utilizzato in Europa proviene dalla Russia, ndr). “Nel complesso – aggiunge – l’economia Ue è destinata a continuare a espandersi, ma a un ritmo notevolmente più lento di quanto previsto”. L’Italia è maglia nera. L’anno prossimo il nostro paese crescerà solo dello 0,9%, un punto percentuale in meno di quanto stimato a maggio, seguita da Paesi Bassi e Slovenia, entrambe all’1%. I rischi per l’Italia sono “orientati al ribasso”, spiega Bruxelles, “in particolare viste le potenziali turbolenze nelle forniture di gas naturale, data la dipendenza ancora consistente dell’Italia dalla Russia, malgrado i recenti sforzi di diversificazione”.

Nell’intero 2022 l’inflazione media della zona euro toccherà il 7,6% trainata dall’energia, che incide per oltre il 60% sui recenti rincari. Solo lo scorso maggio la Commissione stimava un’inflazione al 6,1%. Le spinte sui prezzi dovrebbero raffreddarsi nel 2023 quando il carovita è previsto al 4%. “Molti dei rischi negativi” prefigurati in primavera “si sono concretizzati”, sottolinea la Commissione. La guerra in Ucraina “ha esercitato ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi dell’energia e delle materie prime” alimentari aumentando “le pressioni inflazionistiche, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e innescando una risposta di politica monetaria più rapida”.

I rischi per le prospettive della crescita e dell’inflazione “dipendono fortemente dall’evoluzione della guerra e in particolare dalle sue implicazioni per l’approvvigionamento di gas in Europa”. Lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni d’estate, sottolineando che “nuovi aumenti dei prezzi del gas potrebbero far salire ulteriormente l’inflazione e soffocare la crescita”. “Gli effetti di secondo impatto – sottolinea – potrebbero a loro volta amplificare le pressioni inflazionistiche e portare a un più forte inasprimento delle condizioni finanziarie” che “comporterebbe anche maggiori rischi per la stabilità finanziaria”.

“Si potrebbe dire che l’economia europea sta passando da una fase di rallentamento della crescita a una fase di frenata“, ha detto il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, presentando le previsioni economiche d’estate. “La crescita di quest’anno è sostenuta dal forte slancio raccolto dall’anno scorso e da un primo trimestre migliore del previsto. L’attività economica nel resto dell’anno non dovrebbe più aumentare il dato di crescita annuale”, ha evidenziato. Con le incognite legate al “corso della guerra e “all’affidabilità delle forniture di gas” le previsioni economiche per l’Ue sono “soggette a forti incertezze e rischi al ribasso. Per navigare in queste acque agitate, l’Europa deve mostrare leadership, con tre parole che definiscono le nostre politiche: solidarietà, sostenibilità e sicurezza”, aggiunge Gentiloni. “Lo slancio” proveniente “dalla riapertura delle nostre economie dovrebbe sostenere la crescita nel 2022, ma per il 2023 abbiamo notevolmente rivisto al ribasso le nostre previsioni”, aggiunge. “Sarà importante trovare il giusto equilibrio tra il passaggio a un orientamento di bilancio più prudente e la protezione dei vulnerabile”, rimarca il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. “Dovremmo anche ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi”, aggiunge.

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