La crisi climatica ed ecologica sta avanzando inesorabilmente e a ritmi più veloci delle più fosche previsioni. Siccità, ondate di calore, tragedie come quella recente della Marmolada, incendi sono solo le premesse di quello che ci aspetta se non tiriamo il freno a mano e non ci sediamo tutti insieme per ripensare il nostro modello economico e sociale. Non possiamo più rimandare le decisioni urgenti: uscire dal fossile è una priorità.

Extinction Rebellion, movimento internazionale per il clima nato a Londra nel 2019, si batte con metodi nonviolenti e disobbedienza civile per tre fondamentali obiettivi:

1 – dire la verità sulla crisi ecologica e climatica, dichiarando l’emergenza a livello politico-istituzionale e mediatico;
2 – agire ora, per fermare la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità raggiungendo lo zero netto di emissioni di gas serra entro il 2025;
3 – istituire delle assemblee cittadine nazionali deliberative che guidino il governo sulle misure da attuare in materia di giustizia climatica, ecologica e sociale.

Se i primi due punti sono più comprensibili, spesso c’è curiosità e incertezza rispetto a cosa siano e a cosa servano le assemblee cittadine. Si tratta di uno strumento di democrazia diretta che prevede di affidare a un campione di cittadini l’analisi e l’indirizzo su questioni di interesse generale a cui la democrazia elettorale non riesce a dare soluzioni adeguate. Le persone che vi partecipano sono sorteggiate in base a specifici criteri (ad esempio: anagrafici, di genere e provenienza geografica) per assicurare un’adeguata rappresentatività della popolazione. Sono inoltre affiancate da esperti che offrono loro evidenze scientifiche, in un percorso di formazione antecedente il processo che esita nella formulazione di proposte legislative.

Le assemblee cittadine sono un’istituzione democratica da affiancare a parlamento, governo e giunte locali per dare più voce ai cittadini e più forza alla democrazia. Per Extinction Rebellion le proposte decisionali frutto del lavoro delle Assemblee cittadine devono avere valore vincolante per gli organi che le indicono. Ormai infatti è chiaro che la democrazia rappresentativa ha fallito, le istituzioni tradizionali faticano nel trovare una soluzione alla crisi climatica e ecologica, soffocano in una campagna elettorale permanente, annaspano rispetto alla disaffezione dei cittadini di fronte agli strumenti tradizionali di partecipazione come il voto ma, soprattutto, sembrano rispondere esclusivamente al giogo economico-produttivo anziché all’interesse collettivo.

Sono necessari strumenti nuovi di partecipazione democratica per affrontare la più grande emergenza del nostro tempo. Le assemblee cittadine sono lo strumento di democrazia deliberativa-aleatoria maggiormente diffuso nel mondo e di maggior successo. Sono tante le esperienze internazionali che dal 2005 si susseguono a livello internazionale: Canada, Irlanda, Belgio, Australia, Regno Unito, Francia, Polonia per citarne alcune. È urgente e necessario che anche l’Italia adotti lo stesso modello di democrazia rafforzata. Per questo il 30 giugno scorso, in conferenza stampa alla sala capitolare del Senato in Piazza della Minerva a Roma, è stata presentata una proposta di legge di iniziativa parlamentare per istituire in Italia una grande Assemblea di cittadini sul clima. L’iniziativa è a cura della coalizione Cittadinз per il Clima. Hanno partecipato tra gli altri: Marco Cappato, co-presidente di Eumans; Giulia Innocenzi, giornalista de Le Iene; Gregorio de Falco, senatore; Carlo Corazza, capo dell’ufficio del Parlamento europeo in Italia; Sabina Santovetti e Francesca Cigala, attiviste di Extinction Rebellion. Contemporaneamente Alessandro Berti, attivista di Extinction Rebellion, ha iniziato uno sciopero della fame, per sollecitare l’iter legislativo.

Il 6 luglio, al settimo giorno di sciopero della fame di Alessandro, Alessia Rotta, Presidente della Commissione riunita Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici – una delle tre Commissioni cui è stato assegnato l’esame della petizione per l’istituzione delle Assemblee cittadine – si è impegnata a fissare un primo incontro con Alessandro e con una delegazione di Cittadini per il Clima per discutere i tempi dell’indagine conoscitiva da avviare in Parlamento. L’incontro è stato accordato dall’onorevole Rotta purché Alessandro sospendesse il digiuno. L’appuntamento rappresenta il primo step per la calendarizzazione e serve per illustrare il contenuto del disegno di legge sull’istituzione di un’Assemblea di Cittadini sul passaggio all’energia eolica e solare.

Continuare a bruciare gas, petrolio e carbone, come il governo prevede di fare con il pieno appoggio del ministro Cingolani, è un suicidio. Significa un aumento della temperatura che renderà proibitive le condizioni di vita su questo pianeta. I tempi con cui la politica continua a confrontarsi sono quelli dell’economia e delle strozzature che quest’ultima impone all’adattamento. Gli unici tempi che devono dettare l’agenda politica sono quelli della giustizia sociale, ecologica e ambientale. L’unico modo per riprendersi questi tempi ed evitare il collasso è partecipare, levare lo scettro alla politica e alle élites. È attiva una raccolta di firme online per l’istituzione delle Assemblee cittadine. Puoi firmare anche tu, qui.

Articolo Precedente

Marmolada, nel 2006 pubblicavo una foto con dei tipi da spiaggia sul ghiacciaio. Quello scatto fa riflettere ancora

next