Una vecchia caserma abbandonata da 30 anni, con i locali in stato assoluto di degrado, proprio accanto alla biblioteca universitaria di Verona, di proprietà comunale, è stata occupata per un giorno da movimenti di volontariato sociale e da qualche decina di extracomunitari che sono in cerca di un alloggio. “Si è trattato di una occupazione simbolica, che si è conclusa a tarda sera con una festa all’aperto, musica e danze, per dimostrare che troppi luoghi della città sono degradati perché non li si vuole recuperare. Questa è la politica sociale della giunta del sindaco Federico Sboarina”. Giorgio Brasola, del Laboratorio autogestito Paratodos, sintetizza così la manifestazione attuata per aprire un dibattito sulla carenza di alloggi popolari a Verona e chiedere al Comune, a una settimana dalle elezioni, un impegno concreto e non soltanto parole. “Una casa per tutti” e “Riempiano le case di uomini, non di topi”, sono alcuni degli slogan utilizzati. “E’ da un anno e mezzo che aspettiamo che mantengano le promesse. – ha aggiunto Brasiola – Ogni settimana distribuiamo a famiglie indigenti prodotti alimentari in eccedenza recuperati al mercato ortofrutticolo, con il progetto SosSpesa. Abbiamo chiesto all’assessore un locale e un congelatore per conservare la frutta. Non ci hanno dato nulla, mentre gli edifici fatiscenti si sprecano ovunque in città”.

Gli attivisti sono entrati nel parco dell’ex Santa Marta. Hanno aperto le porte di una palazzina lasciata in totale abbandono. “Basterebbe poco per sistemare una ventina di stanze che potrebbero ospitare qualche decina di extracomunitari, come stiamo facendo già nella dimora ‘Il Ghibellin fuggiasco’ che abbiamo aperto in un’altra casa occupata”. Il concetto è stato ribadito in una assemblea pubblica, che ha visto la partecipazione di alcuni gruppi veneti che si occupano dei senza casa: il Collettivo Gardesano Autonomo, l’Assemblea Sociale per la Casa di Venezia, i ragazzi e gli studenti che hanno occupato case Ater a Padova, lo Sportello Casa di Rifondazione Comunista di Verona, oltre al Collettivo Paratodos.

In mattinata si è avuta la distribuzione di frutta a famiglie indigenti. La Questura ha cercato di dissuadere gli organizzatori a tenere la festa serale, che però si è svolta regolarmente. Gli accertamenti delle forze dell’ordine non sono andati al di là del riconoscimento di alcune decine di persone.

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