Matteo Salvini ha incontrato l’ambasciatore russo in Italia, Sergej Razov. L’incontro risale all’1 marzo scorso, cioè sei giorni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Insieme al leader della Lega c’era Antonio Capuano, l’ex parlamentare di Forza Italia che è recentemente diventato consulente di Salvini per la politica estera. A dare la notizia dell’incontro, finora top secret, è il quotidiano Domani che spiega come il faccia a faccia sia avvenuto all’interno dell’ambasciata russa di Roma: Razov ha organizzato una cena per il capo della Lega.

L’incontro all’ambasciata – La notizia ha provocato l’ennesima polemica sul capo del Carroccio. Del faccia a faccia riservato, infatti, Salvini non aveva informato Palazzo Chigi: la presidenza del consiglio non era a conoscenza di alcun incontro tra l’ambasciatore russo e il leader di quello che è uno dei principali partiti che fa parte della maggioranza di governo. “Fosse vera la notizia, sarebbe gravissimo”, trapela da Palazzo Chigi, secondo il quotidiano di Carlo De Benedetti. A confermare l’incontro a Domani è la portavoce dell’ambasciata russa Valentina Sokolova: “Sì, confermo l’incontro tra Salvini e l’ambasciatore Razov. È il nostro lavoro accogliere le persone, anche politici come Salvini, che fa parte della maggioranza di governo. Per quanto riguarda il contenuto, non possiamo dire cosa è stato detto”. Alcune fonti interne alla Lega, tra l’altro, ipotizzano addirittura che Salvini e Capuano abbiano incontrato Razov altre volte nelle scorse settimane. Non è chiaro di cosa abbia parlato il leader della Lega con il rappresentante di Vladimir Putin in Italia.

Draghi: “Serve trasparenza” – Di sicuro dopo aver manifestato l’intenzione di andare a Mosca, Salvini torna di nuovo nella bufera. Sulla questione, infatti, è intervenuto anche Mario Draghi, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles: “Ho solo raccomandato al riguardo, in una recente audizione al Copasir, che anche se non voglio entrare nei rapporti che persone di governo possano avere, l’importante è che questi rapporti siano trasparenti“. A una domanda specifica sull’argomento il premier ha spiegato che “il governo quando si è formato, e sono stato chiarissimo, è un governo fermamente collocato nell’Ue, nel rapporto storico transatlantico. E si è mosso sempre su questo binario e continua a muoversi. E’ allineato con i partner del G7 e intende continuare su questa strada. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose”.

Il Copasir indaga su Capuano – Prima dell’intervento di Draghi a parlare era stato il presidente del Copasir, Adolfo Urso, che aveva annunciato di aver aperto un’indagine su Capuano, il consigliere di Salvini. “Il Copasir ha avviato procedure informative in merito all’attività svolta? Io fra un nanosecondo sono pronto ad andare, anche perché questi non conoscono la verità. Non c’è niente di segreto, sono pronto a riferire al senatore Urso”, commenta Capuano. Che non sembra troppo felice di essere finito tra le polemiche: “Come finirà questa storia? Probabilmente con la mia testa tagliata e io fatto a pezzi“.

L’attacco di Letta – Intanto il Pd è andato all’attacco. “Noi chiediamo delle risposte, non è che questa vicenda possa completarsi così. Mentre la crisi era in corso c’erano trattative non si sa bene tra chi, in che modo e in che forma tra l’invasore russo e un partito di governo Italiano. Quindi noi chiediamo chiarezza, non può terminare a tarallucci e vino“, dice il segretario dem Enrico Letta. Salvini replica su Twitter: “Noi da settimane lavoriamo per la pace, dialogando con tutti per arrivare ad un cessate il fuoco, mentre il Pd parla solo di armi e guerra. Più chiaro di così”. Pure Giorgia Meloni attacca l’alleato: “Ben venga chiunque faccia delle cose che ritiene utili per trovare delle soluzioni, dopo di che è con il Governo di cui fa parte che Salvini deve parlare perché, come ho già detto, l’unico rischio che non dobbiamo correre è quello di dare segnali di ‘crepe’ nella compattezza dell’Occidente”, dice la leader di Fdi.


I popolari in Ue contro Salvini – “Il problema di Salvini non è se va a Mosca ma se torna: non può fare ogni volta tutte queste figuracce”, attacca Matteo Renzi. Arrivane critiche persino da Forza Italia, con Antonio Tajani che dice: “Una eventuale missione a Mosca di Salvini dovrebbe essere ‘concordata’ con il governo e con l’Ue”. Lo stesso concetto espresso da Johannes Hahn, commissario europeo al Bilancio, che a margine dei lavori del congresso del Ppe al centro congressi Ahoy di Rotterdam dice: “I tentativi per raggiungere ‘la pace’, o perlomeno ‘una tregua’, tra Russia e Ucraina dovrebbero essere fatti a livello di governi”. Il vicepresidente della commissione europea Margaritis Schinas ricorda che “quando Salvini è andato in Polonia il sindaco del paese in cui era lo ha accolto dicendogli ‘ci ricondiamo di te e della tua maglietta di Putin. Se vuole andare a trattare deve avere le credenziali per poterlo fare, se no non serve”.

Le critiche interne – Ma a Salvini non arrivano critiche solo dall’esterno del suo partito. Ieri era stato Giancarlo Giorgetti a criticare l’ipotesi di un viaggio a Mosca: “Sono delle proposte suggestive, però bisogna muoversi di concerto col governo. Sono questioni di portata mondiale, quindi ciascuno deve dare il suo contributo, ma all’interno di percorsi che sono molto molto complicati”. Sarà per questo che oggi Salvini ha inviato un messaggio criptico nella chat di partito: “Polemiche e pettegolezzi li lasciamo volentieri ad altri, noi preferiamo impegno e lavoro. La Lega è una grande squadra, che ha vinto e vincerà ancora a lungo, per questo il tentativo di alimentare litigi e divisioni si ripete sempre uguale, noioso e inutile. In una grande squadra ci sono giocatori con caratteri diversi, ma gli obiettivi sono comuni e concreti”.

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