La Germania non può fornire munizioni di fabbricazione svizzera all’Ucraina. Il governo di Berna, appellandosi al suo status di Paese neutrale, ha infatti posto il veto sull’esportazione delle sue armi a Kiev. Questo divieto comprende quindi anche le munizioni utilizzate nei carri armati Marder, prodotti dalla Rheinmetall, società di Düsseldorf. A rivelare la notizia è il SonntagsZeitung che scrive: “Ora anche gli svizzeri potrebbero essere considerati responsabili del fatto che la Germania non abbia consegnato armi pesanti all’Ucraina”. Da settimane a Berlino si discute della possibilità di aiutare Kiev inviando carri armati: una strada che però è stata bloccata dal cancelliere Olaf Scholz. Il capo del governo tedesco da un lato ha giustificato la sua scelta per via delle esigenze dell’esercito tedesco (a sua volta carente di armi pesanti), dall’altra ha sottolineato i rischi di un’escalation del conflitto: “Faccio di tutto per evitare una terza guerra mondiale.

Dietro alla frenata della Germania però potrebbero esserci anche le ragioni della Svizzera, stando a quanto racconta il SonntagsZeitung. Il colosso degli armamenti tedeschi Rheinmetall, infatti, produce le munizioni in territorio elvetico. Un portavoce della Segreteria di Stato dell’economia (Seco) di Berna ha riferito al quotidiano che due richieste dalla Germania per il trasferimento di munizioni di fabbricazione svizzera all’Ucraina sono state respinte “con riferimento alla neutralità svizzera e ai criteri obbligatori di rigetto della legislazione sui materiali bellici”. Berlino ha bisogno del consenso della Svizzera per la consegna di armi come prevede il contratto di vendita. L’ufficio svizzero ha rifiutato di specificare quale tipo di munizioni la Germania avesse cercato di esportare in Ucraina.

Sicuramente però, i carri armati tedeschi utilizzano munizioni svizzere. Venerdì – lo ho svelato Die Welt – una filiale di Rheinmetall ha presentato una richiesta di autorizzazione al ministero tedesco dell’Economia per consegnare a stretto giro 100 veicoli corazzati Marder all’Ucraina: sulla questione dovrà decidere nei prossimi giorni il cancelliere Olaf Scholz, che finora ha negato la consegna diretta di armi pesanti a Kiev finendo sotto forte pressione in Germania. Stando alla Rheinmetall, la consegna di una prima tranche potrebbe avvenire già “nel giro di poche settimane“.

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